BELLINI La Sonnambula (melodramma in due atti su libretto di Felice Romani) R. Savoia, J. Leon, A. Gies, D. Cappiello, C. Brunello, P. Bergo, M. Gaspari; Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, Coro Lirico Amadeus, direttore Francesco Ommasini regia Alessandro Londei scene Alessandro Sanquirico (1831)
Treviso, Teatro “Mario Del Monaco”, 5 ottobre 2014
Che la Amina di Rosanna Savoia sarebbe stata un evento era facile pronostico: il curriculum e i successi ottenuti, anche recentemente, ne fanno una certezza assoluta. Tanto per fare un esempio, la sua Lucia è di quelle che oggi fanno testo e rimangono impresse per perfezione canora e stilistica: una nuova eccellenza italiana, insomma, su cui v’è ben poco da discutere. La sua è una carriera che va fatta risalire al trionfo ottenuto nel Concorso internazionale “Toti Dal Monte” del 1996 ed è proprio dalla cornucopia di quella prestigiosa competizione che il Teatro “Mario Del Monaco” di Treviso ha attinto anche per la messa in scena di questa Sonnambula che, tra i vari meriti, ha anche quello non trascurabile, di avere evocato la prima messa in scena, quella del 1831 al Carcano di Milano, con le scene e i costumi ricalcati sugli originali scenografici rispettivamente da Alessandro Sanquirico e Veronica Pattuelli. L’ultimo “Toti Dal Monte”, tuttavia, se ha individuato e premiato alcuni nuovi cantanti di indubbio valore, non ha potuto trovare, per una volta, la voce di soprano idonea a sostenere le responsabilità e le impervietà canore del ruolo di protagonista. Ecco allora la necessità, e insieme la grande occasione, da parte del Comunale, di affidarsi a una vera e propria stella del ricco e glorioso albo d’oro del concorso trevigiano. Rosanna Savoia, pur al suo primo debutto nel ruolo, vi viaggia con totale disinvoltura, sfoggiando autentiche perle di tecnica e di virtuosismo. Ma sul palco primeggia anche la voce di un altro soprano, anch’esso proveniente dalla Campania, la sorrentina Daniela Cappiello, vincitrice del “Dal Monte” dello scorso giugno, che, nei panni di Lisa svetta per assoluta pulizia e per la bellezza di una voce che promette sviluppi decisamente interessanti. Sull’altro vincitore l’opera belliniana invece non consente un giudizio netto. Infatti il veneto Andreas Gies copre sì con buon esito il ruolo di basso del conte Rodolfo, ma è fondamentalmente un bravissimo baritono, che aspettiamo al vaglio di cimenti più adatti al suo registro vocale. Con Elvino affidato felicemente al tenore messicano Jesus Leon e con comprimari di buona caratura la Sonnambula trevigiana, prodotta in collaborazione con il Teatro Comunale di Ferrara, supera anche la regia non più che scontata di Alessandro Londei, grazie alla ragguardevole prestazione del Coro Lirico Amadeus diretto da Giuliano Fracasso e soprattutto alla limpida resa dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, il cui giovane direttore, Francesco Ommassini, si mostra perfettamente armonico con la visione in generale attenta all’elemento più tradizionale e rispettoso dell’intero allestimento.
Andrea Bambace
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