Recital di Bruno de Simone. Arie di Mozart, Donizetti, Rossini, Verdi, Cimarosa; B. De Simone, G. Doveri, M. Gaudenzi, P. Kabongo pianoforte James Vaughan
Napoli, Teatro Sannazaro, venerdì 10 giugno 2022
Con un recital organizzato da WunderKammer Orchestra in collaborazione con il Teatro Sannazaro di Napoli e l’Associazione Alessandro Scarlatti, il baritono Bruno de Simone ha festeggiato i 40 anni di carriera proponendo alcune delle arie più belle tratte dalle opere del suo repertorio. Accompagnato al pianoforte da James Vaughan, primo maestro di sala della Scala, de Simone si è fatto affiancare da giovani, promettenti cantanti: Greta Doveri (soprano), Mara Gaudenzi (mezzosoprano) e Patrick Kabongo (tenore).
Bruno de Simone è stato allievo di Sesto Bruscantini, celebre basso-baritono, ed è apprezzatissimo non solo per le qualità vocali, ma anche per le sue doti di attore specializzato soprattutto nel dramma giocoso sette-ottocentesco e nell’opera buffa. Nel suo repertorio compaiono Donizetti, Rossini, Galuppi, Pergolesi, Paisiello, Tritto, Mozart, Cimarosa: di quest’ultimo è l’interprete vivente con più ruoli all’attivo (ben nove). Ma troviamo anche incursioni nel repertorio verista, con Puccini, Mascagni e Cilea. Ha collaborato con grandi direttori, registi e cantanti in Italia e all’estero, e ha realizzato numerose incisioni per importanti etichette discografiche. Da anni affianca all’attività di interprete quella di docente di Masterclass molto seguite.
Il programma del concerto di Napoli non poteva che essere una piccola summa dei settantatré ruoli che il cantante ha interpretato in carriera: da Mozart a Cimarosa, da Rossini a Verdi e Donizetti: insomma, il gotha del belcanto italiano, declinato sul coté buffo, o quanto meno giocoso: ha aperto con Mozart (l’aria da camera “Un bacio di mano” e più tardi “Tutto è disposto, l’ora dovrebbe esser vicina” da Le nozze di Figaro), per continuare con Domenico Cimarosa (“Le figliole che so’ de vent’anni..”, da Le astuzie femminili). E poi Rossini: L’Italiana in Algeri (“Ai capricci della sorte…”, in duetto con Mara Gaudenzi), Matilde di Shabran (“Intanto Armenia, fra l’ombrose piante…”), La Cenerentola (“Nacqui all’affanno”, affidata a Mara Gaudenzi).
Di Donizetti, il baritono ha proposto, dal Don Pasquale, “Son rinato, or si parli al nipotino” in duetto con Kabongo, ed ha affidato poi al tenore congolese “Ah mes amis” da La fille du regiment. Dal repertorio verdiano erano tratti gli unici brani “seri” della serata: un’aria dal Corsaro affidata alla giovane Greta Doveri e, a conclusione del recital, e prima degli immancabili bis, il quartetto dal Rigoletto.
Un concerto di grande valore artistico ed emozionale, in cui il maestro ha mostrato ancora una volta le sue eccezionali capacità vocali e sceniche; e i suoi giovani compagni non sono stati da meno. Ma è stata soprattutto una festa che la WunderKammer Orchestra ha voluto dedicargli, alla quale hanno partecipato tanti amici ed appassionati, tributandogli caldissimi, affettuosi applausi.