RACHMANINOV Danze sinfoniche op. 45 pianoforte Beatrice Rana, Massimo Spada
SCHUBERT Der Hirt auf dem Felsen D 965 pianoforte Beatrice Rana soprano Rosa Feola clarinetto Kevin Spagnolo
RACHMANINOV Vocalise op. 34 n. 14 LISZT Tre Sonetti del Petrarca S 270 soprano Rosa Feola pianoforte Beatrice Rana
SAINT-SAËNS Il Carnevale degli animali pianoforte Beatrice Rana violino Tim Crawford, Maja Avramovic viola Timothy Ridout violoncello Tim Posner viola Giuseppe Russo Rossi contrabbasso Giorgio Magistroni flauto Emmanuel Pahud clarinetto Kevin Spagnolo percussioni Francesco Muraca
Lecce, Chiostro del Rettorato, 23 luglio 2023
Classiche Forme, il festival ideato e diretto da Beatrice Rana, ha dimostrato in questa settima edizione di essere in eccellente forma, si potrebbe dire con facile gioco di parole. La pianista ha dato alla sua rassegna un respiro internazionale (lei stessa è una interprete richiestissima nei teatri di tutto il mondo) unito però ad una riconoscibile, orgogliosa impronta identitaria della sua Lecce. L’amore e l’impegno civico per la sua terra è stato testimoniato anche dal cicloraduno “Lecce pedala verso Classiche Forme” con cui ha aperto la kermesse.
I concerti si sono svolti, oltre che in luoghi di grande valore storico e artistico del capoluogo salentino, anche in alcune cittadine del circondario, Supersano, Galatina e Casarano. Il festival, per i tanti visitatori e appassionati che lo frequentano, è diventato un appuntamento fisso, in cui storia e cultura del territorio si sommano a una raffinata proposta musicale da parte di interpreti di grande prestigio.
Tanti sono stati anche quest’anno gli artisti di valore che vi hanno preso parte: tra i solisti, oltre ovviamente alla stessa padrona di casa, sono intervenuti il flautista Emmanuel Pahud, il soprano Rosa Feola, i violoncellisti Mario Brunello e Giovanni Sollima, il clarinettista Kevin Spagnolo. E poi il pianista Massimo Spada, i violinisti Maja Avramovic, Riccardo Zamuner, Stephen Waarts; Ludovica Rana (violoncello), il Marmen String Quartet, il Teyber Trio con Timothy Ridout (viola) Tim Crawford (violino) e Tim Posner (violoncello), oltre a molti talenti emergenti.
Il festival si è chiuso domenica 23 luglio con la “Maratona Classiche Forme”, che ha rappresentato un po’ la passerella finale dei partecipanti a questa edizione. La serata al Chiostro del Rettorato di Lecce era scandita in tre “atti”: in apertura un brano di Rachmaninov, le Danze Sinfoniche, che il compositore russo trascrisse dalla sua suite sinfonica.
Qui Beatrice Rana si è accompagnata a Massimo Spada, pianista di notevole talento e suo compagno nella vita, offrendo un’esecuzione di grande coerenza formale, di attenzione ai dettagli, e nello stesso tempo di poetica e drammatica espressività. L’evidente sinergia tra i due musicisti ha fatto particolarmente apprezzare il modo in cui Rachmaninov crea colore e sonorità con il suo linguaggio armonico e melodico.
Protagonista della seconda parte è stato il soprano Rosa Feola, stella della lirica, con il celebre Vocalise di Rachmaninov, seguito da brani liederistici di Franz Schubert (Der Hirt auf dem Felsen), e di Franz Liszt (Tre sonetti del Petrarca).
Com’è noto, Vocalise non ha testo; scritta per soprano o tenore con accompagnamento di piano, viene cantata dall’interprete con una vocale a sua scelta. La Feola ha scelto di non rimarcare la mestizia del tema iniziale (una autocitazione del compositore dal “Dies Irae” per la Messa da Requiem per i Morti), che anzi ha illuminato con la sua postura vocale “belcantista”, modulando con grazia e sapienza tecnica l’inesauribile fluire della melodia.
Quanto ai Lieder di Schubert e di Liszt, la sensibilità del soprano le ha consentito di catturare magnificamente l’atmosfera e il sentimento di ognuno dei testi poetici, con un canto vivo e di grande fascino.
Nell’ultima parte, come si diceva, sul palco si sono riuniti molti dei musicisti che hanno partecipato a questa edizione, per eseguire Il Carnevale degli Animali. Senza rinunciare all’innocenza fanciullesca del brano (per esempio con il clownesco clarinetto di Kevin Spagnolo), gli artisti hanno messo in luce l’originalità di scrittura che permea la composizione, muovendosi in equilibrio dinamico tra la divertita parodia e le innovative formule musicali sperimentate da Saint-Saëns.
L’ensemble ha saputo rendere l’espressività delle diverse miniature con straordinaria leggerezza e sagacia, caratterizzando con arguta precisione ognuno degli animali in parata: un Carnevale energico e vivace, suonato con la palpabile gioia di fare musica insieme e la voglia di trasmettere la stessa gioia al pubblico, il che rappresenta la vera cifra di questo festival, radicato nel cuore del Salento e aperto al mondo intero.
Lorenzo Fiorito