Classiche Forme
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA DA CAMERA
Fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana
Presidente Onorario Sir Antonio Pappano
Ottava edizione
Lecce | Casamassella | Supersano | Corigliano d’Otranto
14 – 21 luglio 2024
Otto anni di grande musica nella bellezza naturale ed architettonica del Salento per raccontare lo stato dell’arte mondiale della cameristica nella propria terra: anche quest’anno la star pianista Beatrice Rana riporta il suo cenacolo d’amici e grandi cameristi di statura internazionale a fare musica tutti insieme tra borghi, masserie e il salotto leccese del festival, il Chiostro del Rettorato di Lecce. Ma con due missions in più: riforestare gli uliveti devastati dalla Xylella a Le Costantine con Fondazione Sylva e raccontare “Le Mani del Salento” puntando l’attenzione su quell’intelligenza artigianale che “Insieme a quella emotiva, darà la possibilità all’uomo di dare corpo alle proprie idee e ai propri sogni e di realizzarli in modo unico e straordinario” dice Beatrice Rana
Undici appuntamenti e un’anteprima per la città di Lecce per una settimana di grandi concerti con la Commissione Classiche Forme 2024 al Premio Oscar Nicola Piovani “La Romanza dell’Ulivo” per pianoforte e quartetto d’archi, l’integrale dei trii di Dvořák nei 120 anni dalla morte
con Quartetto Modigliani, Sayaka Shoji, Kian Soltani, Liya Petrova, Ludovica Rana, Georgy Kovalev, Giuseppe Russo Rossi, Giorgio Magistroni, Aleksey Shadrin, Alexander Malofeev, Hyeyoon Park, Benjamin Grosvenor, Alessandro Quarta, Giuseppe Magagnino, I Solisti Filarmonici Italiani, Massimo Spada, ma anche giovani di sicuro talento tra cui Accademia Stauffer di Cremona, Scuola di Musica di Pinerolo e Avos Project di Roma.
Otto serate con le star internazionali della musica da camera e un’anteprima con il Concerto per la città il 13 luglio al Parco di Belloluogo di Lecce dove cresce l’Oasi Classiche Forme nata due anni fa. Dodici appuntamenti complessivi per una settimana di grandi concerti nell’arte della città di Lecce e di altri tre comuni del Salento e cioè la Masseria Le Stanzìe di Supersano, il Castello Volante di Corigliano d’Otranto e Fondazione Le Costantine a Casamassella, quest’ultima per la speciale serata Classiche Forme per Fondazione Sylva che vedrà la prima esecuzione assoluta de La romanza dell’ulivo, titolo della Commissione Classiche Forme 2024 firmata dal Premio Oscar Nicola Piovani.
Da sempre festival diffuso nella natura e nell’arte, già da due anni impegnato nel potenziamento del patrimonio arboreo del Salento al Parco di Belloluogo di Lecce, quest’anno ClassicheForme ha una mission in più: piantare alberi nei territori devastati dal batterio Xylella fastidiosa insieme a Fondazione Sylva, organizzazione no-profit impegnata nella rigenerazione ambientale attraverso interventi di rimboschimento.
“Classiche Forme rappresenta per me quel piccolo scrigno in cui idee, visioni, riflessioni, figure di musicisti, programmi musicali, connessioni e sperimentazioni si fondono in un unico progetto, prendono forma e disegnano un percorso che ogni anno sorprende e stupisce persino me” dice Beatrice Rana.
“Le mani del Salento” è l’immagine che mi ha ispirato per questa ottava edizione di Classiche Forme, le mani come unico denominatore dei vari elementi del Festival: le mani dei musicisti che, con i loro strumenti, interpretano, ricreano le partiture musicali e danno vita agli immensi capolavori del passato e della nostra contemporaneità; le mani degli artigiani che hanno cesellato la bianca pietra leccese rendendola un unicum nel barocco italiano; mani che tessono filati di grandissimo valore, che restituiscono dignità e vestono di prestigio le tradizioni salentine con le opere del laboratorio di tessitura artigianale de “Le Costantine”; mani che curano la terra e riforestano zone flagellate dalla xylella come la Fondazione Sylva; mani che con devozione fanno vivere le tradizioni contadine nella Masseria Le Stanzìe di Supersano dove torniamo anche quest’anno.
In un momento in cui sembra che l’unica via perseguibile per aprirsi al futuro sia lo sviluppo e l’approfondimento delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, le “mani” e il loro grande potere creativo possono essere la declinazione di quell’intelligenza artigianale che, insieme a quella emotiva, darà la possibilità all’uomo di dare corpo alle proprie idee e ai propri sogni e di realizzarli in modo unico e straordinario.”
Accanto alla direttrice artistica si esibiranno alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione, nel libero spirito del festival, che vuole abbattere sia le distanze tra pubblico e palco sia i meccanismi di routine della carriera concertistica, trasformando il festival in un’occasione di confronto artistico: la violinista giapponese Sayaka Shoji, premio Paganini, cresciuta all’Accademia Stauffer e oggi richiesta sui migliori palchi del globo; il virtuoso violoncellista austriaco di origine iraniana Kian Soltani; il pianista britannico Benjamin Grosvenor, riconosciuto a livello internazionale per il suo lirismo sonoro e la brillantezza alla tastiera; l’enfant prodige russo del pianoforte Alexander Malofeev. Poi, preziosi ritorni a Classiche Forme, come quelli del celebre quartetto francese Modigliani, considerato tra i migliori al mondo, del violista Georgy Kovalev e della violinista Liya Petrova, primo premio al concorso Carl Nielsen in Danimarca. In questa ottava edizione anche il gruppo da camera de I Solisti Filarmonici Italiani che, insieme al pianista Giuseppe Magagnino, impreziosiranno la performance del violinista Alessandro Quarta; i violoncelli di Aleksey Shadrin e Ludovica Rana, il pianoforte di Massimo Spada, il violino di Hyeyoon Park, il contrabbasso di Giorgio Magistroni, la viola di Giuseppe Russo Rossi, oltre ai gruppi dalle Scuole di Perfezionamento italiane più importanti come l’Accademia Stauffer di Cremona, la Scuola di Musica di Pinerolo e Avos Project di Roma.