PUCCINI Madama Butterfly C. López Moreno, P. Pretti, M. Monreal, N. Alaimo, O. D’Urso, M. Kim, E. Shuvalova; Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino, direttore Daniele Gatti regia Lorenzo Mariani scene Alessandro Camera costumi Silvia Aymonino luci Marco Filibeck
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, 31 ottobre 2024
Un nuovo e bellissimo allestimento di Madama Butterfly è stato proposto in questi ultimi giorni di ottobre dal Teatro del Maggio Fiorentino, che ha scelto di omaggiare Giacomo Puccini nel centenario della sua morte, con uno spettacolo che ha ampiamente soddisfatto il pubblico sia per l’ambientazione proposta, sia per un cast di interpreti davvero convincenti.
Le scene, disegnate da Alessandro Camera con una serie di veli, si sono rivelate azzeccatissime nel descrivere lo spazio vissuto da Butterfly e con piccole variazioni di posizione hanno illustrato in maniera efficace gli stati d’animo della protagonista. La regia di Mariani è andata a fondo nella sensibilità dei personaggi, scavando in una drammaturgia troppo spesso disattesa composta di piccoli particolari e gesti sempre misurati. I protagonisti sono stati scelti benissimo, a cominciare da una Cio-Cio-San espressiva e dotata di grazia rara. Carolina López Moreno esprime una vocalità piena e uniforme in ogni registro, presenta mezze voci raffinatissime ed è in possesso di un timbro affascinante e un volume energico, oltreché di acuti sicurissimi. Una prestazione riguardevole, esaltata anche da centri sicuri e appoggiati, sempre udibili e con grande carattere. Un plauso infinito, sottolineato anche da un vero trionfo tributatole dal pubblico a fine recita. Altro personaggio ai confini della perfezione, lo Sharpless di Nicola Alaimo, che con voce autorevole e perfettamente gestita è riuscito a fare del console uno dei personaggi principali dell’opera. Niente da dire, se non porgli i più sentiti complimenti per il lavoro quotidiano che lo ha reso, ad oggi, uno dei più affidabili baritoni del mondo. Purtroppo non si possono usare termini entusiastici per la prestazione di Piero Pretti, Pinkerton, che ha sì bel timbro chiaro e interpreta il suo personaggio con credibile movenza scenica, ma la sua voce è piccola per superare il suono dell’organico orchestrale e deve capitolare anche nel confronto con la López Moreno, che non ha questi limiti di volume e nei duetti ha sempre svettato. Marvic Monreal si è dimostrata ottima Suzuki svelando un timbro realmente mezzosopranile e grazia nel porgere il canto, anche nel difficile duetto con Butterfly del secondo atto. Tutti gli altri si sono ottimamente comportati e hanno consentito a questa recita un equilibrio, vocale e scenico, raramente raggiunto in altri contesti. Daniele Gatti approccia il titolo con una visione “analogica” della partitura, fa scomparire orpelli e vezzi della tradizione in favore di una Butterfly razionale ma sempre emotivamente coinvolgente. Non ho condiviso completamente la scelta di fare eseguire il Coro a bocca chiusa dietro tutti i pannelli della scena, che ne han inevitabilmente compromesso la resa. Peccato, perché il momento sarebbe stato interessantissimo anche per la preparazione solida che ha sempre dimostrato il Coro fiorentino, istruito da Lorenzo Fratini. A fine opera vere e proprie ovazioni all’uscita di Carolina López Moreno e per Nicola Alaimo. Daniele Gatti e l’orchestra hanno raccolto un consenso unanime e vigoroso.
Davide Toschi
Foto: Michele Monasta