VIVALDI Concerti nn. 2, 3, 4, 7, 8 e 11 da «L’Estro Armonico» violini Andrea Timpanaro, Michele Redaelli, Simone Draetta, Davide Scognamiglio violoncello Giulia Libertini Orchestra da Camera Canova, direttore Enrico Saverio Pagano
Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, 21 ottobre 2021
In occasione del 1600° anniversario della sua fondazione, anche la città di Venezia ha voluto rendere omaggio al suo figlio musicale più celebre, Antonio Vivaldi: è nato infatti a partire da quest’anno il Vivaldi Festival, manifestazione dedicata al più noto compositore della Serenissima. Nata da un’idea di Enrico Castiglione, regista e direttore artistico, la prima edizione del Vivaldi Festival si è svolta a Venezia per un mese, dal 21 settembre al 21 ottobre. Riconosciuto dal Ministero della Cultura e potendo contare sulla collaborazione e il supporto della Regione Veneto e del Comune di Venezia, il Festival vede coinvolte alcune delle maggiori istituzioni veneziane, tra cui l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Cini.
In programma concerti ed eventi tutti nel segno di Vivaldi, alcuni dei quali trasmessi dalla RAI con la regia di Enrico Castiglione, che si sono svolti in luoghi storici legati alla memoria del Prete Rosso, come la Chiesa della Pietà, nel cui orfanotrofio Vivaldi fu maestro e animatore instancabile, la Chiesa di San Giovanni in Bragora, dove il grande musicista fu battezzato, la Basilica di Santa Maria della Salute, nonché nelle più antiche chiese e basiliche e nei più importanti palazzi della città.
Nutrita la schiera degli interpreti che vi hanno preso parte, tra cui Vivica Genaux, Gemma Bertagnolli, Sara Mingardo, Giovanna Dissera Bragadin, Sonia Prina, Silvia Dalla Benetta, direttori specializzati come Francesco Fanna, Fabio Biondi, Roberto Zarpellon, gruppi e orchestre come i Sonatori della Giocosa Marca, l’Oficina Musicum Venetiae, la Venice Academy Baroque Orchestra and Chorus, l’Europa Galante, ma anche i giovani dell’Accademia Vivaldi della Fondazione Cini e violinisti come Uto Ughi.
Ospite d’eccezione per la serata conclusiva del Festival, nella maestosa cornice della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, nel cuore più antico di Venezia, una diva del belcanto, grande interprete di Vivaldi e del repertorio barocco, Cecilia Bartoli. A lei è stata assegnata la prima edizione del Premio «Vivaldi d’oro», istituito per rendere omaggio ogni anno ad un’eminente personalità del mondo della musica che lungo il corso della sua attività abbia soprattutto valorizzato la figura e l’opera del Prete Rosso. Un riconoscimento del tutto meritato per un’artista che ha contribuito non poco alla riscoperta del repertorio vocale, specie operistico, del compositore veneto: si pensi al successo planetario della celebre registrazione di arie vivaldiane «Vivaldi Album» assieme al complesso Il Giardino Armonico, inciso nel 1999 per Decca, cui seguì una tournée in mezzo mondo che fece innamorare della musica di Vivaldi anche un pubblico di non specialisti. Un merito che giustamente Cecilia Bartoli si è riconosciuta nel suo breve discorso al pubblico, in occasione della consegna del premio. «Quella di Vivaldi è musica geniale che parla di tutti gli affetti dell’essere umano: va dritta al cuore e nutre la nostra anima. Dobbiamo ringraziare Vivaldi per il patrimonio musicale che ci ha lasciato: strumentale e vocale. Negli ultimi trent’anni c’è stata una vera rinascita di Vivaldi grazie a straordinari interpreti, anche italiani. Vent’anni fa incisi il “Vivaldi Album” e rimasi sorpresa che molto del repertorio scelto per quel <M>CD<T> si incidesse per la prima volta. Insieme al Giardino Armonico abbiamo contribuito alla riscoperta del Vivaldi operistico». La serata è proseguita con l’esecuzione di sei concerti da L’Estro armonico op. 3 del compositore veneziano con i giovani musicisti dell’Orchestra da camera Canova, diretta dal suo fondatore, Erico Saverio Pagano. Un complesso nato nel 2014, che si sta affermando come una delle migliori realtà giovanili in circolazione, e che ha voluto cimentarsi con l’esecuzione dei concerti vivaldiani raddoppiando le parti e disponendosi nelle due contrapposte cantorie sopra il coro ligneo della Basilica, di fronte all’altare maggiore. Una disposizione in perfetto stile barocco, che ha permesso di ricreare quell’antico effetto stereofonico naturale, che era già stato sperimentato ed inventato nel Settecento a Venezia. Esecuzione che ha trovato nei giovanissimi solisti dei validi interpreti, e nel direttore un timoniere d’eccezione nel riuscire a condurre in porto la difficile sfida, data l’acustica così ricca di riverbero della chiesa. Un limite che ha in parte condizionato i tempi con cui sono stati staccati i movimenti veloci dei Concerti vivaldiani, piuttosto trattenuti rispetto alle esecuzioni correnti. Ne hanno giovato, invece, i bellissimi momenti lenti, nei quali le soggioganti melodie trovavano agio di espandersi nelle volte e nella navata della Basilica.
Alla fine grande successo a suggello del primo Festival Vivaldi a Venezia. Appuntamento a settembre 2022 per la seconda edizione, per la quale il direttore artistico Enrico Castiglione è riuscito a strappare a Cecilia Bartoli la promessa di essere presente con un concerto.
Stefano Pagliantini