DVOŘÁK Concerto in Si minore per violoncello e orchestra Op. 104; Sinfonia n. 9 in Mi minore Op. 95 “Dal Nuovo Mondo” violoncello Ettore Pagano Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, direttore Donato Renzetti
Portogruaro, Teatro Comunale Luigi Russolo, 8 settembre 2023
Con il concerto che ha avuto luogo l’8 settembre 2023 a Portogruaro (VE), presso il Teatro Comunale Luigi Russolo, si è concluso il Festival Internazionale di Musica, che quest’anno ha festeggiato i suoi 41 anni di attività, tra conferenze, masterclass e numerosi concerti pubblici: di fatto 15 giorni di intense e coinvolgenti manifestazioni culturali e musicali. La serata ha visto come protagonisti l’Orchestra Haydn di Bolzan e Trento, diretta da Donato Renzetti, e il giovanissimo (classe 2003), ma già affermato violoncellista Ettore Pagano, impegnati in un programma interamente dedicato ad Antonin Dvořák ed aperto con il celebre Concerto in Si minore per violoncello e orchestra Op. 104 (composto nel 1895): un’opera di considerevole ampiezza e di analogo impegno sia per l’orchestra che per il solista romano (classe 2003), già reduce da numerose affermazioni nazionali ed internazionali, il quale ha pienamente confermato gli entusiasmi a lui già rivolti dalla critica, dando prova di dominare dall’alto la partitura e dimostrando non solo una tecnica invidiabile, ma anche una sorprendente maturità. Oltre ad un’intesa perfetta con la compagine orchestrale (peraltro ottimamente condotta da Renzetti), Pagano ha tradotto ogni singola pagina di questo lavoro con una personale adesione e una sensibilità a dir poco sorprendenti, sfoderando un fraseggio flessibile ed elegante, insieme ad un suono caldo ed avvolgente, soprattutto nei momenti più intensamente espressivi (come nel caso del toccante Adagio ma non troppo), sempre dotati di una ricca gamma di sfumature dinamiche (con pianissimi quasi impercettibili, ma sempre caratterizzati da un suono pieno ed omogeneo). Non meno efficace la resa dei movimenti più drammatici ed impetuosi, dove il solista ha potuto dimostrare brillante virtuosismo, vibrante energia e globale fluidità di eloquio: particolarmente riuscito in questo senso il Finale. Allegro moderato, adeguatamente restituito alla sua potente drammaticità e ricchezza di chiaroscuri: ha potuto così risaltare appieno la cupa, talvolta angosciosa, connotazione globale, senza che venissero trascurate per questo le più sommesse atmosfere elegiache: una prova indubbiamente degna di un artista a tutto tondo, a nostro avviso destinato a diventare uno dei grandi protagonisti del panorama musicale internazionale. Alle ovazioni del pubblico accorso numerosissimo, sono stati concessi ben tre bis, tra i quali una evocativa pagina dello stesso Dvořák, coinvolgente anche l’orchestra (un fatto senza dubbio insolito). Prima dell’inizio della seconda parte della serata, a Pagano è stato giustamente conferito il Premio Santa Margherita “Nuove Carriere”, istituito proprio quest’anno.
La conclusione della manifestazione è stata affidata alla celeberrima Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, affrontata da Renzetti con grande autorevolezza, grazie al puntuale risalto conferito ai più energici contrasti, agli slanci e agli abbandoni nostalgici o evocativi di questo imponente capolavoro, uniti ad una tavolozza affatto sgargiante, tale da permettere all’orchestra di emergere in tutto il suo splendore timbrico: magnifica, in particolare, la prova dei fiati (già ampiamente valorizzati nel Concerto), tra i quali meritano una menzione particolare i corni nel primo tempo e le trombe e i tromboni nell’ultimo. Notevole, tra tutti, il corno inglese, toccante protagonista nel Largo.
Claudio Bolzan
Foto Studio Torres Nuove Tecniche