“Acqua rotta. Concerto per violoncello, voce recitante e gocce d’acqua” versi Mariangela Gualtieri violoncello Mario Brunello Installazione “quasi-zero” di Gianandrea Gazzola. Musiche di Bach, Gubajdulina, Sculthorpe, Curtoni
Asolo, Chiesa di San Gottardo, 9 settembre 2024
Da più di un anno il violoncellista Mario Brunello e la poetessa Mariangela Gualtieri, tra le maggiori di oggi, portano in giro per l’Italia il loro “Concerto per violoncello, voce recitante e gocce d’acqua” dai titolo “Acqua rotta”. Un sodalizio che ha come tema centrale quello dell’acqua, sentita e cantata come sostanza viva e preziosa: «pensa l’acqua e considera ora / se la tua gioia non abbia / in lei, nell’acqua, una radice / la sua avventura di corpo arso / che beve, di corpo che si lava…». “Acqua, hai in pugno tutte le vite, tu…”. Sono i versi inediti, scritti da Gualtieri per questa occasione. Mentre la partitura musicale tesse brani di vari autori in un montaggio che è frutto del lavoro congiunto dei due artisti: sezioni del Requiem per violoncello solo di Peter Sculthorpe si alternano con la Suite per violoncello n. 2 in re minore di Johann Sebastian Bach, i Preludi di Sofia Gubajdulina e gli Studi per Aqua rotta scritti appositamente per questo spettacolo dal giovane violoncellista e compositore Lamberto Curtoni.
È lo stesso Brunello a raccontare come è nato il progetto nell’inverno del 2022: «Da lungo tempo con Mariangela avevamo in mente questa collaborazione tra parola e suono sul tema dell’acqua. Abbiamo iniziato le prove con la siccità dello scorso fine inverno e ultimate, come un segnale chiaro della natura, con l’alluvione che Mariangela ha vissuto proprio nella sua terra, a Cesena. L’acqua comanda, l’acqua segna il tempo della vita, che ci sia o che non ci sia va presa sul serio. Come la musica, come la poesia. Per questo abbiamo voluto la presenza in scena anche dell’acqua, gocce che danno il tempo al nostro dire, al nostro suonare e all’ascolto». E infatti terzo protagonista di “Acqua rotta” è l’installazione dell’artista Gianandrea Gazzola, “quasi zero” che, con il suo gocciolio amplificato, scandisce il tempo in scena: «Un cristallo d’acqua gelata, sospeso a mezz’aria tra due lunghe aste sottili. Nel dialogo tra poesia e musica, “quasi-zero” è un convitato di ghiaccio. Presenza immobile, se non fosse per la quieta pulsazione che anziché la vita, ne scandisce goccia a goccia, la misura che lo separa dal nulla».
Ne è risultato uno spettacolo di forte suggestione e profondità, a tratti misticheggiante, a tratti angosciante nel metterci di fronte agli sconvolgimenti naturali di questi nostri tempi o nel ritrarre con profonda umanità i drammi che si consumano nelle acque insanguinate del Mediterraneo. Brunello, con la sua indomabile curiosità e desiderio di avventurarsi in percorsi artistici fuori dal comune, ha fuso il suo strumento con l’umanità e la incantata bellezza dei versi di Gualteri e il violoncello si è fatto voce ora dolente ora drammatica ora gioiosa nell’assecondare il pathos dei versi.
Merito anche della suggestione del luogo, la chiesa romanica di San Gottardo nel borgo trevigiano di Asolo, sede anche quest’anno del XLVI Festival internazionale di musica da camera “Incontri asolani”. Come “Bis” finale uno dei testi più emblematici della poetica di Gualtieri, “Ringraziare desidero”, versi di gratificazione per la vita e per l’essere vivi, pensati da innumerevoli poeti e fusi dalla poetessa in un incanto panico, fatto di stupori antichi, di quotidianità e di doni invisibili che solo l’occhio attento può percepire. Parole che non mancano di rivolgere un (doveroso) “grazie” anche alla forza della musica: “Ringraziare desidero / perché su questa terra esiste la musica / per la mano destra e la mano sinistra / e il loro intimo accordo”.
Stefano Pagliantini