PianoSofia — che torna a Milano dal 21 al 30 settembre — è uno dei pochissimi festival che hanno avuto il coraggio di nascere durante il tragico 2020. Dopo il successo della prima edizione, Silvia Lomazzi e Luca Ciammarughi desiderano ribadire con incisività la forza terapeutica del pensiero denso di significato e della musica eseguita dal vivo. Nell’attuale necessità di ritrovare il piacere della cultura vissuta con intensità e condivisa, la Casa degli Artisti di Milano rappresenta il luogo ideale: uno spazio di dialogo fra le arti privo di quelle formalità che talvolta inibiscono i pubblici meno avvezzi alla musica d’arte.
A PianoSofia è possibile non solo ascoltare buona musica e pensieri stimolanti, ma anche cenare negli spazi della terrazza a fine concerto, condividendo con gli artisti raffinate degustazioni a cura del Bistrot della Casa degli Artisti.
Alle ore 19 il festival PianoSofia propone degli incontri con filosofi ed esponenti della cultura che dialogheranno sulla musica in relazione al programma del concerto che seguirà, ma anche alla loro esperienza autobiografica.
Alle ore 19.30, per circa un’ora, ci saranno i concerti, che hanno al centro il pianoforte nelle sue diverse sfaccettature: solistico, con la voce, con altri strumenti. Un fil rouge traccerà un disegno che lega insieme la musica con un breve inserto poetico; inoltre un tratto peculiare del festival è delineato da una serie di prime esecuzioni assolute di musiche commissionate da PianoSofia a compositori italiani e stranieri.
L’apertura e la chiusura saranno affidate a due concertisti di rilevanza internazionale: lo svizzero Jean François Antonioli (21 settembre), impegnato in un programma sul tema dell’ineffabile nella musica francese, e il salentino Francesco Libetta (30 settembre), con un impaginato virtuosistico sul tema della danza. Gli altri appuntamenti vedono protagonisti il duo fisarmonica e pianoforte costituito da Pietro Roffi e Alessandro Stella (22 settembre), il duo percussioni-pianoforte Matteo Savio e Silvia Giliberto (23 settembre), il pianista Marino Formenti (24 settembre), il duo liederistico Liudmila Zhiltsova e Silvia Lomazzi (28 settembre) e il pianoforte di Luca Ciammarughi nel concerto danzato “Sulle corde di Rameau” con i danzatori Pablo Rizzo e Alessandra Cozzi (29 settembre).
Le voci recitanti per gli inserti poetici saranno quelle di Silvia D’Anastasio, Annina Pedrini e Nicola Ciammarughi.
PianoSofia quest’anno raddoppia lo sforzo e propone anche due appuntamenti a Villa Litta Modignani (Affori), in cui potremo ascoltare tre fra i maggiori giovani talenti del panorama pianistico attuale: sabato 25 settembre Serena Valluzzi, fresca di quarto premio al prestigioso Concorso “Busoni” di Bolzano; lunedì 27 settembre Giacomo Menegardi (Premio Alkan 2021) ed Emma Pestugia.
PianoSofia si avvale quest’anno della collaborazione con Fazioli Pianoforti: tutti i concerti avranno al centro un Gran Coda Fazioli F 308.
Per una scelta di coinvolgimento musicale che va oltre la performance artistica della serata, il pianoforte in sala sarà a disposizione del pubblico per esecuzioni estemporanee: chi lo desidererà, potrà suonare dalle 21 alle 21.30, avendo entro due giorni prima mandato una mail a pianosofiafestival@gmail.com, specificando la musica e la durata dell’esecuzione.
A cura dei direttori artistici, Silvia Lomazzi e Luca Ciammarughi.
Biglietti: 10 euro (prenotazione sul sito www.pianosofia.it o acquisto in loco mezz’ora prima del concerto)
Luogo: Casa degli Artisti di Milano, Via Tommaso da Cazzaniga, angolo Corso Garibaldi 89/A
Casa degli Artisti
21 settembre, martedì, ore 19:
’ l’ineffabile non so che…’
dialogo con Michele Piana Luca Ciammarughi
Jean François Antonioli, pianoforte
musiche di Fauré, Franck, Emmanuel, Debussy
prima esecuzione italiana di un brano di Maurice Emmnauel
Per l’appuntamento di apertura di questa seconda edizione di PianoSofia abbiamo scelto di ispirarci a Vladimir Jankélévitch, che in sé riunisce il fascino e le fertili contraddizioni del musico-filosofo. Come coniugare la teoresi filosofica con la natura imprendibile della musica? Jankélévitch ci riesce attraverso la profonda compenetrazione della sua scrittura con la musica stessa, poiché non si dovrebbe parlare di musica se non facendolo musicalmente. Il “non so che” e l’ineffabile sono al centro della sua riflessione, che trova in Fauré e Debussy due degli autori cardine, proposti nel recital del pianista Jean-François Antonioli, ricercato interprete di questo repertorio. Il matematico, pianista e studioso di Jankélévitch Michele Piana, insieme a Luca Coammarughi, ci aiuterà a entrare in un pensiero che parte da basi scientifiche per ricordarci però come la musica sfugga a qualsiasi trattazione sistematica.
22 settembre, mercoledì, ore 19:
‘Eros, Thanatos e Tango’
dialogo con Florinda Cambria e Carlo Sini
Pietro Roffi e Alessandro Stella, fisarmonica e pianoforte
prima esecuzione assoluta di Fabio Massimo Capogrosso (1984)
Il tango è come un dialogo, è sintesi di felicità e disperazione, di passionalità e nostalgia. La fisarmonica di Pietro Roffi e il pianoforte di Alessandro Stella, evocheranno la dimensione erotica dionisiaca che si fonde con quella tragica di Thanatos. Lo spettro della morte si getta febbrilmente tra le braccia del daimon dionisiaco in una voluttuosa danza.
L’erotismo non è generato dal contatto fisico ma dalla possibilità di creare qualcosa insieme.
Il dialogo con Florina Cambria e Carlo Sini ruoterà sinuosamente attorno a questi temi.
23 settembre, giovedì, ore 19:
‘percussioni e ripercussioni: dalla musica alla psiche’
dialogo con Markus Ophaelders
Silvia Giliberto, pianoforte, Matteo Savio, percussioni
Markus Ophaelders, filosofo e saggista, focalizzerà le sue riflessioni sull’ambivalenza culturale dell’incontro tra pianoforte e marimba, espressione musicale del fatto che cultura significa sempre incontro tra il proprio e l’estraneo. Il senso d’appartenenza, l’identità è possibile solo se si è disposti a rinunciare, a perdere. Guardare al futuro, dunque, significa guardare all’altro senza però dimenticare il passato, il proprio e quello degli altri. La trascrizione dell’arte della fuga di Bach invita all’esplorazione di registri identitari mutevoli capaci di includere l’alterità e di riconoscere il sé nell’altro che, in questo caso si presume, fu mio.
musiche di:
Georges Aperghis, (1945) da “Quatre pieces fébriles” n° 1
e 3 [marimba/piano] (13 min)
Johann Sebastian Bach, (1685-1750) dall’ “Arte della fuga” [marimba/piano]:
-Contrapunctus I
-Contrapunctus XII Canon alla ottava
-Contrapunctus XIII Canon alla duodecima in contrappunto alla quinta
-Contrapunctus XIV Canon alla decima
-Contrapunctus XV Canon per augmentationem in contrario motu (18 min.)
Iannis Xenakis, (1922-2001) “Rebonds b” [percussione sola] (6 min.)
Iannis Xenakis, “Six chansons” [piano solo] (8 min)
Giannis Papakrasas, “Duo for piano and percussion” (4,30 min)
24 settembre, venerdì, ore 19:
‘ma mort’
dialogo con Marino e Laura Formenti
musiche di Girolamo Frescobaldi (1583-1643), Johann Sebastian Bach (1685-1750), Johann J. Froberger (1616-1667), Salvatore Sciarrino (1947).
Come dialogare sull’indicibile? Come avvicinarsi là dove neppure gli angeli osano posare il piede?
Il senso della vita si fa più pieno quando coniuga la consapevolezza della fine e la capacità di vivere il presente.
La musica è presenza. Un dialogo silenzioso, sospeso, al di là del tempo e dello spazio eppure intensamente incorporato e materiale.
Vibrazioni sonore, risonanze biografiche, relazioni di relazioni. Tra un fratello e una sorella. Tra un artista e il suo pubblico. Tra la comunità di pratiche filosofiche e il mondo più che umano
28 settembre, martedì, ore 19:
‘rêverie giovanile’
dialogo con Claudia Baracchi e Silvia Lomazzi
Liudmila Zhiltsova, soprano e Silvia Lomazzi, pianoforte
Musiche di Alexander von Zemlinsky, Alban Berg e Sergej Prokof’ev
prima esecuzione italiana di Nimrod Borenstein (1969)
La giovinezza, tema interpretato in chiave filosofica con variazioni psicanalitiche da Claudia Baracchi, filosofa, saggista e presidente della scuola Philo; Pensieri come un controcanto alle musiche in programma che sono state composte da autori che allora erano giovani e ci portano agli albori della psicanalisi, nei primi anni del 1900. Alban Berg scrive a Vienna la Sonata op. 1 tra il 1907 e il 1908, Sigmund Freud dà vita in quegli anni alla sua teoria psicoanalitica. In Russia Sergei Prokofiev scrive la prima Sonata per pianoforte, l’op. 1, nel 1909. Il mondo notturno delle emozioni evocate dalla musica e il linguaggio sfuggente dell’inconscio risuonano da leitmotiv.
29 settembre, mercoledì, ore 19:
‘splendore e naufragio del piacere’
dialogo con Carlo Serra e Artin Bassiri Tabrizi
Concerto danzato “Sulle corde di Rameau”
Luca Ciammarughi, pianoforte
Pablo Ezequiel Rizzo e Alessandra Cozzi, danzatori
musiche di Jean-Philippe Rameau (1683-1764) e Francçois Couperin (1845-1924)
prima esecuzione assoluta di Giuseppe d’Amico
La chiave di lettura è la rivalutazione del Settecento come secolo della sensazione, e quindi del piacere sensibile, opposto al predominio del sentimento nell’Ottocento.
Il Settecento – e quello francese in particolare – emerge quindi non come un’epoca di razionalismo e simmetrie, ma come un’epoca estremamente più ‘corporea’ del Romanticismo.
30 settembre, giovedì, ore 19:
‘cultura culto della cura’
dialogo con Nicole Janigro e Romano Madera
Francesco Libetta, pianoforte
Musiche di Debussy, Stravinsky, Chopin, Schumann, Ravel.
prima esecuzione assoluta di Carla Magnan (1968)
La cultura per Nicole Janigro e Romano Madera è cura per una ricerca di senso;
A PianoSofia cerchiamo connessioni tra musica e pensiero che vuol dire ampliare lo sguardo e volare alto, con un respiro rigenerante.
Francesco Libetta, librandosi in volo con le sue mani alate, ci porterà con lui ad innalzarci in uno spazio sospeso.
Villa Litta Modignani
sabato 25 settembre, ore 11
Serena Valluzzi – Pianoforte (Musiche di Busoni, Ravel, Rachmaninov)
lunedì 27 settembre ore 16
Giacomo Menegardi e Emma Pestugia– Pianoforte solo e duo pianistico (Musiche di Mozart, Haydn, Prokof’ev, Janaček)