“FESTA NAPOLETANA” (Musiche di Pergolesi, Leo, Vinci, Guglielmi, Cimarosa, D. Scarlatti, Paisiello, Piccinni) V. Varriale, M. Borgioni; Cappella Neapolitana, direttore Antonio Florio
Ravello, 29 luglio 2023
Fondato nel 1987 da Toni Florio, l’ensemble Cappella Neapolitana ha da allora ricevuto grandissimo e meritato consenso sia in campo nazionale che internazionale, distinguendosi in particolar modo per il recupero e la riproposta di autori della Scuola Musicale Napoletana del ‘600 e ‘700.
Florio ora è tornato sul meraviglioso palcoscenico sospeso sul mare di Ravello con una straordinaria esecuzione di arie e sinfonie di autori ormai noti al grande pubblico anche grazie al lavoro di ricerca compiuto da lui insieme al musicologo Dinko Fabris.
Il concerto “open air” è stata una vera Festa Napoletana, un omaggio alla musica del Settecento napoletano che ha lasciato una profonda traccia nella storia musicale europea. Le voci soliste erano del soprano Valentina Varriale e del baritono/basso Mauro Borgioni, che hanno dato vita a un godibilissimo viaggio musicale da Pergolesi a Cimarosa.
Il programma è iniziato con l’introduzione da Lo Frate Innamorato di Pergolesi, di cui è seguita l’aria buffa per basso ed archi “A che sento in mezzo al core”; anche i brani seguenti erano tutti di taglio buffo o allegro, una sorta di rassegna del côté comico di alcuni tra i più grandi compositori del ‘700 napoletano. A partire da Leonardo Leo con “Chesta è la regola” da L’Alidoro e con un duetto buffo, “Perroni, mo’ che si sposa”. Del calabrese Leonardo Vinci è stata eseguita la Sinfonia dalla Partenope e l’aria per soprano “Da me che buio se sa” tratta da Le Zite n’ galera, opera recentemente messa in scena alla Scala, e il duetto “Che bella ‘nzalatella”.
Dopo la Sinfonia in Do maggiore per archi di Domenico Scarlatti, è stata la volta di Giovanni Paisiello con la divertente aria per soprano “Tengo treglie rossolelle” tratta da Il Pulcinella vendicato; del compositore tarantino sono state eseguite anche il “Duetto di Pulcinella e Carmosina e due arie da L’Arabo cortese, una per soprano e l’altra per basso. Di Niccolò Piccinni sono stati proposti un brano strumentale, ovvero la “Overtura” da Zenobia, e l’aria per basso “Da cca mmo mme ne fujo” da I napoletani in America.
Nella parte finale del concerto sono stati eseguiti di Emanuele Barbella, la bella e raramente eseguita “Ninna nonna”, mentre di Pietro Alessandro Guglielmi abbiamo ascoltato l’aria “La mia pastorella che ‘l cor mi martella” da La pastorella nobile e la cavatina per soprano “Ch’io son buonina e semplice”; il concerto si è concluso con “Vaga fravola odorosa” un duetto dal I atto del suo Imprudente fortunato di Domenico Cimarosa.
I solisti Valentina Varriale e Mauro Borgioni hanno confermato le loro grandi doti tecniche ed espressive, oltre che un eccellente affiatamento. I due cantanti hanno dato grande risalto allo stile napoletano caratterizzato da una spiccata melodiosità, con una vivace scrittura vocale alternata a recitativi salaci, con l’aggiunta di sapidità vernacolari. Li accompagnava un ensemble di strumenti d’epoca, con musicisti tutti di solida esperienza e maestria, guidati da un Toni Florio in grandissima forma, che ha saputo estrarre dalla sua piccola orchestra sonorità omogenee e ricche
Lorenzo Fiorito