Si aprirà in anteprima con un concerto a Palazzo Brancadoro, il 5 ottobre la nuova stagione concertistica 2024/2025 del Circolo di Ave, di cui è Presidente Anna Danielli, con il patrocinio del Comune di Fermo – Assessorato alla Cultura.
L’Ensemble Brancadoro, formato da Giorgia Cardarelli, violino, Fabio Cappella, viola, Alessandro Culiani, violoncello, e Davide Martelli, pianoforte sarà protagonista di una serata dedicata a Gabriel Fauré (1845-1924), alla cui straordinaria inventiva armonica e melodica è rivolto un omaggio, a 100 anni dalla morte.
Dal 30 novembre 2024 al 10 maggio 2025, otto entusiasmanti appuntamenti porteranno a Fermo, in molti casi per la prima volta in assoluto, alcuni dei più grandi interpreti del repertorio musicale classico e del nostro tempo, attivi sulla scena concertistica internazionale.
Il Circolo culturale fondato da Anna e Paola Danielli in nome della comune passione per la musica, e in ricordo della loro nonna, Ave, continua a diffondere e a valorizzare l’esperienza intimistica del concerto di musica da camera, durante il quale lo spettatore assorbe da vicino il respiro dell’esibizione musicale, in un luogo che, fino a pochi anni fa, non era mai stato aperto al pubblico: Palazzo Brancadoro, di recente eletto dalle Dimore del Quartetto “Dimora dell’anno 2023”, per l’impegno nella promozione del territorio e della cultura attraverso la musica da camera.
Da quest’anno però, l’offerta concertistica dell’associazione si amplia ulteriormente per accogliere tre importanti appuntamenti al Teatro dell’Aquila, sull’onda del successo riscosso con il tutto esaurito del pianista Grigorij Sokolov, in particolare, ospite del primo concerto del Circolo in teatro, nella scorsa stagione.
Tra i grandi eventi di questa stagione concertistica, caratterizzata ancora una volta dalla costante attenzione alle più attrattive proposte del presente, il Teatro dell’Aquila accoglie il recital di una leggenda del pianismo mondiale, Sir András Schiff (05.12), che, come da sua consuetudine internazionale, annuncerà il programma la sera stessa del concerto, contribuendo ad aumentare la fibrillante attesa per la sua performance.
Una seconda importante serata al Teatro dell’Aquila (29.03) sarà dedicata alla musica da camera e vedrà il debutto assoluto a Fermo di un fuoriclasse del violino, Maxim Vengerov, universalmente noto come uno dei migliori musicisti del mondo, con la sublime pianista Polina Osentinskaja, acclamata come un prodigio nell’ex Unione Sovietica, in un programma dedicato a Beethoven, Brahms e Shostakovich. La serata si aprirà sulle note della Romanza in fa op. 50 del Genio di Bonn, trascritta per violino e pianoforte. A seguire la Sonata n. 3 in re minore di Brahms e la trascrizione di S. Dreznin della Suite per violino e pianoforte ispirata al ciclo di canzoni ebraiche, su testo di I. Dobrushin e A. Yuditsky, From Jewish Folk Poetry, di Shostakovich di cui viene eseguita anche la Sonata per violino, in sol op.134, dedicata dal compositore sovietico al violinista David Ojstrach.
Tra i due recital, in importante appuntamento sinfonico (22.01) porta l’acclamato direttore Daniele Gatti, insignito recentemente del prestigioso Premio Abbiati 2024 dall’Associazione critici musicali italiani quale miglior direttore d’orchestra, alla guida dell’Orchestra Mozart a incontrare per la prima volta il pubblico del Teatro dell’Aquila, sulle note immortali delle Sinfonie di Mozart n. 39 in mi bemolle, K. 543, n. 40, in sol minore, K. 550 e n.41, in do K. 551, “Jupiter”.
I concerti a Palazzo Brancadoro continuano a rappresentare un inno di benvenuto alle giovani stelle che brillano con sempre maggior vigore nel panorama concertistico internazionale.
Tra queste – in apertura di stagione il 30 novembre – lo straordinario violoncellista romano Ettore Pagano, che in occasione del suo primo recital solistico a Fermo eseguirà un programma di grande modernità. Al Capriccio per Siegfried Palm di Penderecki si accosteranno brani come le Trois Strophes sur le nom de Sacher di Dutilleux, la Sacher Variation di Lutoslawski, la Sonata n. 2 op. 86, di Mieczysław Weinberg e l’immortale Suite n. 2 in re min, BWV 1008 di Bach.
Già definita un “puro diamante”, nonostante la giovane età, l’acclamata pianista franco-albanese Marie Ange Nguci (16.02) presenta nel suo recital di debutto a Fermo dedicato ad alcuni dei suoi compositori d’elezione. Primo fra tutti Scrijabin con la Sonata n. 5 op.53, Rachmaninov, con le Variations sur un thème de Chopin op.22, Ravel, con il virtuosistico Gaspard de la Nuit e Prokoviev, con la Sonata n.6 op. 82, prima delle cosiddette “sonate di guerra”.
Il giovanissimo pianista italiano Antonio Alessandri, già Primo Premio assoluto in numerosi concorsi giovanili, si è aggiudicato nel 2018 il Concorso Steinway Giovani Talenti. A Fermo presenterà un programma di rara maturità che accosta due capolavori che, pur separati da oltre tre secoli, sono accomunati dai tratti dell’eleganza, come l’Ouverture in stile francese BWV 831 di Bach e i virtuosistici, cangianti e sorprendenti Miroirs m. 43 di M. Ravel.
Le mura di Palazzo Brancadoro ospiteranno, poi, il dialogo arricchente di due quartetti d’archi. Il primo sarà il pluripremiato Quartetto Ébène che il Times descrive come una “formazione dotata di un raro livello di raffinatezza espressiva, sonorità ben amalgamate e gioia elettrizzante”. Il quartetto presenterà un programma dedicato ai padri del genere, Haydn, con il Quartetto n. 78 in si bemolle maggiore “Sonnenaufgang” (L’aurora), op. 76 n. 4, e Beethoven, con il Quartetto n. 13 in si bemolle maggiore op. 130, con Grande fuga in si bemolle maggiore op. 133, come finale. A completare il programma Benjamin Britten con i briosi Tre Divertimenti.
Infine, l’esplosivo e giovane Quartetto Kandinsky che, dopo le vittorie dei primi premi ai concorsi internazionali Mozart di Salisburgo e Boccherini, sta conquistando le più esigenti platee del panorama musicale internazionale. Fondato nel 2020 e residente a Vienna, presenterà a Fermo alcuni brevi brani dal Rinascimento e Primo Barocco, oltre al Quartetto n. 9 in do maggiore op. 59 n. 3 “Razumovsky” di Beethoven.