L’orchestra sinfonica delle Alpi debutta a Vienna (con repliche a Vicenza e Rovereto) sotto la bacchetta di Etienne Siebens. In programma pagine sinfoniche di Puccini, Zandonai e Respighi.
L’orchestra sinfonica delle Alpi diretta dal maestro belga Etienne Siebens sarà a breve impegnata in un programma dedicato a una serie di capolavori del repertorio sinfonico del primo novecento italiano, con alcune rarità. Il programma inizierà con un omaggio a Giacomo Puccini nel centenario della sua scomparsa. Del compositore Lucchese, sarà proposto il Preludio Sinfonico in La Maggiore. Scritto da Puccini ancora negli anni del conservatorio, fu eseguito durante un saggio di classe del 1882 e messo da parte (venne poi in parte riutilizzato all’interno di Edgar e Le Villi), per poi essere riscoperto negli anni settanta del novecento. Il brano mostra alcune forti influenze: da una parte Amilcare Ponchielli nella cui classe Puccini era recentemente entrato e dall’altra Richard Wagner, con evidenti omaggi al Lohengrin e al Tannhauser; in occasione della prima esecuzione, nel 1882, la Gazzetta musicale di Milano lo definì “un chiaroscuro musicale d’innegabile effetto”.
A seguire, un brano di rarissimo ascolto: la Rapsodia Trentina di Riccardo Zandonai, compositore noto universalmente per la sua Francesca da Rimini e per altre pagine operistiche, ma non molto frequentato sotto il profilo sinfonico. La Rapsodia Trentina, eseguita a Palermo nel 1937 sotto la direzione dell’autore, è un perfetto esempio del tardoromanticismo eclettico del compositore trentino, dove il richiamo a temi di chiara origine popolare (come il richiamo iniziale dei corni) si inserisce in una scrittura sinfonica che brilla per innovazione e fantasia, dimostrando una profonda conoscenza idiomatica degli strumenti dell’intero organico orchestrale che viene sottoposto a una importante prova di virtuosismo; il risultato è una pagina caratterizzata da innumerevoli colori, pur all’interno di una durata piuttosto contenuta (circa dodici minuti).
A seguire, i tre poemi sinfonici di Ottorino Respighi, oggi generalmente raggruppati sotto il nome di “Trilogia Romana”, un ciclo raramente eseguito nella sua interezza in un unico concerto: in questo modo è possibile apprezzare lo sviluppo artistico del compositore nei dodici anni che separano il primo capitolo della trilogia (Fontane di Roma, 1916) dall’ultimo (Feste Romane, 1928). La travolgente scrittura di Respighi realizza, in questi tre poemi sinfonici, pagine di ampio respiro e di forti contrasti, adottando un linguaggio di stampo tardoromantico che tuttavia non rinnega le proprie radici italiane, ma anzi le amplifica tramite un attento uso del colore orchestrale che sa passare da momenti di grande solennità a passaggi estremamente ironici. Inoltre, per quanto di queste composizioni esistano innumerevoli incisioni, le partiture sono talmente straordinarie dal punto di vista della dinamica e della sonorità da poter essere apprezzate pienamente solamente dal vivo.
L’orchestra sinfonica delle Alpi, fondata nel 2015, è una realtà giovane e dinamica del panorama musicale italiano, attiva tanto nel mondo lirico quanto in quello sinfonico. Negli anni l’Orchestra ha affrontato un ampio repertorio sia lirico che sinfonico e si è esibita in sale di assoluto prestigio come il Teatro Filarmonico di Verona, la Sala Verdi di Milano o il Palazzo Ducale di Genova, ricevendo il Patrocinio della Principessa di Giordania nel 2017 e l’Alto Patrocinio della Camera dei Deputati nel 2021. La direzione di questa produzione è affidata al maestro Etienne Siebens. Formatosi come direttore presso maestri quali Lucas Vis, Hiroyuki Iwaki e Jorma Panula, ha sviluppato negli anni un vasto repertorio che spazia dalla musica del XVII secolo all’opera contemporanea.
Il concerto verrà presentato a Vicenza (Teatro Lirico) il 22 novembre; successivamente l’orchestra si esibirà nella Sala d’oro del Musikverein di Vienna (il 24 novembre) per concludere il mini-tour presso il Teatro Zandonai di Rovereto il 25 novembre.