Vitalità, espressività, colore: parole che possono descrivere le esibizioni di Io Yamada, giapponese di Kyoto, che ha messo d’accordo tutti i giurati del Concorso Michele Pittaluga di Alessandria. Non capitava da anni una simile uniformità di giudizio nella rassegna dedicata ai talenti della chitarra di tutto il mondo, l’unica riconosciuta dalla World Federation of International Music Competitions di Ginevra, che si tiene da oltre mezzo secolo (era l’edizione numero 55) nella città piemontese. Nacque su iniziativa di un musicologo di fama internazionale, a cui è oggi intitolata: per 40 anni la direzione artistica è stata del venezuelano Alirio Díaz, ricordato nel centenario dalla nascita. La famiglia Pittaluga si fa tuttora carico dell’organizzazione: hanno risposto all’appello in 23, anche se poi si sono presentati in 19, con massiccia rappresentanza dall’Oriente, che ha espresso due dei tre finalisti. Si sono cimentati nel Concierto del Sur di Manuel Ponce, dedicato ad Andrés Segovia, che del maestro messicano fu sempre grande ammiratore e considerava quest’opera “la gemma più preziosa del suo repertorio”. Per i finalisti c’era in effetti un’altra opzione, il Concierto para guitarra di Heitor Villa Lobos, ma tutti e tre – oltre a Yamada, lo spagnolo Ausias Parejo (secondo nella scorsa edizione) e il cinese Mu Huaikong – hanno puntato su Ponce. Magari il pubblico che ha riempito la sala del teatro Alessandrino – e la serata è stata vista da molti anche in streaming sul canale Youtube del concorso – avrebbe preferito maggiore varietà, ma in questo modo ha potuto confrontare le capacità dei concorrenti, messi alla prova sullo stesso pezzo.
“Yamada ha colpito tutti dal primo momento in cui ha imbracciato lo strumento. Si è capito subito che quella musica era nelle sue corde e la sua prova finale è stata un vero concerto: suoni, presenza scenica, sicurezza” ha commentato Micaela Pittaluga, presidente del concorso e membro della giuria. Perfetta la sintonia mostrata dal vincitore con il direttore dell’Orchestra Classica di Alessandria, Paolo Ferrara, tanto più in un’opera dove è fondamentale il dialogo dell’ensemble con lo strumento solista, che va oltre il semplice accompagnamento.
Prima di Yamada, che ha 28 anni, vive in Germania e ha già alle spalle un ricco palmarés di premi, si è esibito il giovanissimo spagnolo Ausias Parejo Calabuig (17 anni), offrendo un’esibizione corretta, con pochissime sbavature, ma denotando talora una certa timidezza: “Non sempre si riusciva a leggere la trama chitarristica – ha osservato Micaela Pittaluga -: anche quando il direttore gli si rivolgeva facendo abbassare il suono degli altri strumenti. Per lui comunque una grande prova che non potrà che rafforzare la consapevolezza delle sue capacità. Il talento non gli manca, deve solo imparare a contenere l’emozione”.
Terzo finalista il cinese Mu Huaikong: anche a lui vanno riconosciute abilità e preparazione, ma i giurati lo hanno trovato forse ancora un po’ immaturo per una prova così impegnativa.
Un momento molto emozionante della serata è giunto con l’esibizione della russa Vera Danilina nel Concerto per chitarra ed orchestra da camera di Antonio Vivaldi, ultimo atto del tour che ha potuto tenere quale vincitrice del Pittaluga 2022: in tutto 13 concerti e la registrazione di un cd a Siviglia, nonostante le difficoltà di movimento legate alla sua nazionalità dopo l’avvio del conflitto con l’Ucraina.
Fra gli eventi collaterali del Concorso Pittaluga, sono stati riproposti i “Guitar corner”, brevi concerti nelle vie cittadine di alcuni semifinalisti, così come quelli offerti agli ospiti del centro riabilitativo “Borsalino” per il progetto “Chitarre in corsia”. A conferma dello spirito di collaborazione che da sempre lega il concorso al Conservatorio Vivaldi ci sono state masterclass tenute in aula da alcuni componenti della giuria. Fedele al principio di promuovere nuovi brani per chitarra, l’organizzazione ha commissionato un brano all’argentino Maximo Diego Pujol: farà parte del cd registrato da Io Yamada nella primavera del 2024 per Contrastes di Siviglia La prossima edizione del Premio, la 56° assegnerà anche un premio per la composizione. I compositori che se lo contenderanno dovranno realizzare un brano per chitarra sola traendo ispirazione da “Mille regretz”, canzone a 4 voci del liutista cinquecentesco Josquin Desprez.