BEETHOVEN Sonata per violino e pianoforte n. 4 op. 23 DEBUSSY Sonata per violino e pianoforteBRAHMS Sonata per violino e pianoforte n. 3 op. 108 violino Julian Kainrath pianoforte Luigi Carroccia
Milano, Auditorium Lattuada, 28 febbraio 2022
Per la colpevole leggerezza del comune di Milano, sia Milano Classica che la Società dei Concerti hanno visto improvvisamente rendersi impossibile l’utilizzo della Palazzina Liberty: per fortuna questa seconda associazione concertistica ha potuto trasferire i suoi appuntamenti del lunedì all’Auditorium Lattuada, presso la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”. E il pubblico ha riempito la piccola, accogliente sala lignea per applaudire un talento giovanissimo (è del 2005), che ha appena vinto il Discovery Award ICMA 2022: l’altoatesino Julian Kainrath, già allievo di Dora Schwarzberg e ora seguito da Marc Bouchkov. Con lui un altro pianista talentuosissimo, il trentenne Luigi Carroccia, in un duo segnato da un’ottima intesa musicale in un programma molto ambizioso: la Sonata n. 4 di Beethoven ha messo in mostra un suono scattante, nervoso, con un uso molto parco del vibrato e una certa tendenza ad esaltare gli estremi espressivi dello spartito. Laddove Kainrath “tirava” con improvvisi impeti giovanili, Carroccia sapeva in un certo senso mitigare, replicare, in un dialogo sempre vivo e stimolante, fino alle ultime battute in cui lo schietto virtuosismo strumentale assumeva tratti di sapido umorismo.
Meno a fuoco, invece, l’esecuzione della difficile Sonata di Debussy: non solo e non tanto perché al saggio equilibrio di colori e mezzetinte i due musicisti preferivano una luminosità chirurgica, una costante esattezza ritmica, ma perché non era avvertibile in maniera chiara cosa volesse dire questo Debussy un po’ “alla Ravel”. Tutt’altro clima con l’impetuosa lettura della Terza sonata di Brahms, in cui Kainrath si è preso tantissimi rischi, a partire dallo stacco dei tempi, ma ha anche mostrato un suono denso, corposo e una cantabilità elegante e fresca, con un’asciuttezza — nell’Adagio — molto appropriata. E qualche piccola sbavatura strumentale non inficia certo la qualità di due musicisti che, specie nel caso di Kainrath, sono appena all’inizio del loro percorso artistico, che si intuisce molto promettente.
Successo molto caldo, in attesa di risentire Kainrath in Lussemburgo, il 21 aprile, per il galà ICMA.
Nicola Cattò