Cecilia Bartoli e Alexander Pereira hanno annunciato, in una conferenza stampa congiunta, l’avvio, a partire dalla stagione 18-19, di un progetto triennale dedicato a opere di Händel (ma, in prospettiva, a tutto il teatro barocco: già si parla di Vivaldi per il futuro).
Nel 2019 sarà Robert Carsen a realizzare per il Teatro alla Scala una nuova produzione del Giulio Cesare in Egitto di Händel, di cui saranno protagonisti – insieme a Cecilia Bartoli (Cleopatra) – Bejun Mehta (Giulio Cesare), Christophe Dumaux (Tolomeo), Sara Mingardo (Cornelia) e Philippe Jaroussky (Sesto). Sul podio dell’Orchestra barocca del Teatro alla Scala salirà Giovanni Antonini.
Per il 2020 è prevista una nuova produzione di Semele, mentre per il 2021 è la volta di Ariodante: la Bartoli affronterà i ruoli eponimi, mentre direttore d’orchestra sarà Gianluca Capuano. Per Ariodante la regia è quella di Loy, già vista a Salisburgo.
Un secondo aspetto fondamentale di questa nuova, eccezionale collaborazione di durata triennale, è la volontà di estendere l’opera di diffusione e promozione del repertorio barocco ad altre realtà del territorio nazionale. In questo senso il Teatro alla Scala auspica una collaborazione con il Teatro di San Carlo di Napoli, il più antico teatro d’opera al mondo mantenutosi sempre in attività, che creerebbe un ponte culturale tra Nord e Sud Italia. Per questo è stato avviato un dialogo con la direzione del Teatro di San Carlo e con la Sovrintendente Rosanna Purchia.
Alexander Pereira: “Cecilia Bartoli ha condiviso con me l’idea iniziale di creare un ensemble su strumenti originali in seno all’Orchestra della Scala. Ora intende stimolare i musicisti del San Carlo a fare lo stesso. Qualsiasi musicista è sempre fortemente motivato a provare nuovi stili esecutivi e nuovi repertori e ci auguriamo che loro siano entusiasti di lavorare con eccellenti specialisti di questo ambito. Certamente i direttori sono pronti a dedicare a questo progetto più tempo ed energie rispetto a quelli richiesti da una produzione d’opera ordinaria”.
E, infine, la terza parte di questo progetto prevede la costituzione di una fondazione che si avvalga di risorse italiane pubbliche e private e che coinvolga i principali conservatori, teatri, sale da concerto e organizzatori per promuovere attivamente la musica barocca e favorirne l’esecuzione in tutta Italia.
Rimanendo in ambito barocco, Pereira si è lasciato sfuggire preziose anticipazioni per il Festival di Musica Sacra 2019 a Pavia: previsti oratori di Porpora e Galuppi, nonché una Messa di Pergolesi.