“Tormento d’amore, viaggio musicale sulla corda del tenore”, Cappella Neapolitana diretta da Antonio Florio tenore Ian Bostridge
Napoli, Teatro Sannazaro, 11 aprile 2024
L’inglese Ian Bostridge, uno dei tenori più noti per quanto riguarda il repertorio liederistico, è stato protagonista del concerto che l’Associazione Alessandro Scarlatti ha organizzato al Teatro Sannazaro di Napoli. Insieme ai musicisti della Cappella Neapolitana, diretta dallo specialista del barocco Antonio Florio, ha presentato in una rassegna di arie a cavallo tra XVII e XVIII secolo.
Il concerto ha proposto al pubblico, con il titolo “Tormento d’amore”, un viaggio musicale che ha visto Bostridge e l’ensemble muoversi tra le due capitali della musica barocca, Venezia e Napoli: Tra i compositori di Scuola veneziana abbiamo ascoltato brani di Francesco Cavalli, Antonio Vivaldi, Antonio Cesti, Alessandro Stradella, Antonio Sartorio, Giovanni Legrenzi; per la Scuola Napoletana, che tra la fine del XVII secolo e tutto il XVIII ha soppiantato Venezia per importanza e fama, sono stati eseguiti brani di Francesco Provenzale, Cristoforo Caresana, Leonardo Vinci e Nicola Fago.
Particolarmente apprezzabili sono state le arie e la sinfonia di Vinci dall’opera Partenope, come anche la proposta di brani dall’opera Il Faraone sommerso, di un compositore ancora poco frequentato come Nicola Fago detto “il Tarantino”, che varrebbe la pena di conoscere meglio.
Ma tutto il programma era assolutamente interessante e pieno di proposte intriganti per gli appassionati del genere. Florio è un musicista che ha dedicato la vita alla ricerca e alla riproposta di gemme nascoste della musica barocca, in particolare quella napoletana. Alla guida della sua Cappella Neapolitana, ha dato qui una ulteriore dimostrazione della ricchezza della musica vocale nelle due capitali musicali italiane tra il Seicento e il Settecento e di quanto lavoro ancora c’è da fare per portare alla luce autentici tesori ancora nascosti.
I musicisti dell’ensemble sono specialisti nell’utilizzo di strumenti d’epoca e nell’esecuzione storicamente informata. Il repertorio richiede, sia dal punto di vista vocale che strumentale, una forte, specifica competenza esecutiva, e Florio si muove sempre in modo estremamente rigoroso dal punto di vista storico-filologico, tanto da essere ormai un punto di riferimento di questo genere a livello mondiale.
L’incontro tra una vocalità molto connotata dal punto di vista romantico, come quella di Bostridge, e il rigore barocco di Florio, ha reso la serata particolarmente stimolante. Il tenore ha mostrato notevole qualità timbrica e tecnica, fraseggio ricercato, con accenni a un virtuosismo mai fine a sé stesso, ma che sempre esplorava le esigenze retoriche del testo, offrendo un’interpretazione particolarmente intensa. Infine, si è addirittura cimentato, nel bis, in una famosa canzone napoletana, “Lu cardillo”. Dal loro canto, i musicisti hanno suonato con la consueta destrezza strumenti storici perfettamente armonizzati e sincronizzati, diretti da Florio con la sua abituale eleganza e precisione.
Lorenzo Fiorito
Foto: Veronica Regano