ENSEMBLE VOCI ITALIANE
Artisti del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Mascia Carrera, Patrizia Roberti, Maura Meneghini soprani
Flavia Caniglia contralto
Massimo Iannone, Massimiliano Tonsini tenori; Renato Vielmi basso
Paolo Tagliapietra pianoforte
Musiche di: Rossini, Piccinni, Donizetti, Tosti, Di Capua
Teatro La Perla di Montegranaro
Domenica 11 dicembre alle ore 17.15
In quel mondo a parte che è Napoli, fatto di suoni, colori e sapori indimenticabili, la canzone è un piccolo cameo di vita quotidiana che racconta amori impossibili, la bellezza di un tramonto, storie di mare, la tristezza di un addio, in una parola: l’amore per una città unica. L’opportunità di comprendere al meglio questo universo a sé ci viene offerta dal Viaggio a Napoli che vedrà impegnato l’Ensemble Voci italiane, costituito da artisti del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in arrangiamenti, curati dal Maestro Ciro Visco e dal Maestro Paolo Tagliapietra, delle più note e belle canzoni del repertorio napoletano.
La musica è spesso di autori noti della tradizione teatrale dal Settecento ai nostri giorni, da Niccolò Piccinni, Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini (Tarantella), Saverio Mercadante fino a Francesco Paolo Tosti, Vincenzo Valente e Eduardo Di Capua autore de ‘O sole mio. I testi – meravigliosi — sono opera di raffinati poeti come Salvatore Di Giacomo (autore insieme a Tosti della celeberrima Marechiaro), Libero Bovio, Pietro Labriola (Lo cardillo), Raffaele Sacco (Te voglio bene assaje musicata da Donizetti).
L’Ensemble Voci Italiane ripercorre la melodia napoletana dell’Ottocento e del Novecento con uno sguardo innovativo nel rispetto della tradizione. La lettura della musica e il suo stretto legame con la matrice operistica vengono evidenziati da una raffinata interpretazione che fa di questo Gruppo un unicum nel panorama italiano, ambasciatori della cultura melodica italiana più alta.
D’altronde, questa musica di ispirazione napoletana non è che un lato del repertorio delle Voci Italiane, ensemble fondato da Massimo Iannone, tenore salernitano che dall’88 è membro del coro di Santa Cecilia, nel 1995 insieme a sei colleghi. Ed è proprio lui che mi parla del concerto a Montegranaro (in provincia di Fermo) e della storia del complesso.
“Il Festival di Montegranaro si deve alla capacità e alla caparbietà di Francesco Di Rosa, primo oboe dell’Orchestra di Santa Cecilia, che riesce a garantire una stagione di livello artistico davvero notevole: basti citare i nomi, per la stagione in corso, del Sestetto Stradivari, di Alexander Lonquich o di Anna Tifu. Noi presenteremo il nostro programma di ispirazione napoletana, che stiamo proponendo ovunque con grande successo. Le Voci Italiane si esibiscono con un organico che varia dai 6 ai 9 cantanti, in trascrizioni che variano da 2 fino a sei voci, in un repertorio amplissimo, dal Barocco alla musica da film, dalle Schubertiadi ai Valzer di Brahms: prestigiose sono state le nostre collaborazioni con solisti quali Michele Campanella (in una Petite Messe Solennelle di Rossini) o con orchestre”.
Ma qual è la caratteristica principale di queste voci? “Io direi — continua Iannone — l’alternanza fra solisti e insieme. Voglio dire, insomma, che ognuno di noi ha una carriera solistica affermata, con ruoli operistici di un certo peso, ma sa che si cresce anche e soprattutto facendo musica assieme: questa è la forza, su scala più ampia, anche del Coro di Santa Cecilia. Dopo vent’anni insieme, ormai ci intendiamo benissimo, umanamente e musicalmente, e il successo non manca, per fortuna: lo ha confermato l’ultima tournée estiva, con anche duemila persone che hanno premiato la nostra capacità di fare musica divertendoci”.
Importante mi sembra il ruolo di Ciro Visco. “Siamo cresciuti assieme, già quando io avevo 17 anni e lui 15 mi ‘dirigeva’! Pensi, poi, che molti anni fa, debuttò con noi in Costarica come cantante, sostituendo all’ultimo momento un tenore, e quest’estate ha voluto essere ancora con noi come pianista accompagnatore, a mo’ di suggello di un percorso, che peraltro non si è mai interrotto, essendo Visco l’autore di quasi tutte le nostre trascrizioni”.
Ma come sono state scelti i cantanti di Voci Italiane? “Molto onestamente, con il criterio dell’amicizia; ma poi, più seriamente, prediligendo voci che, come le dicevo prima, potessero garantire un’ottima resa anche come solisti in quei brani operistici che, specie all’estero, ci vengono costantemente chiesti”.
E per il futuro? “Proseguiamo con i tanti concerti in Italia e con due grandi tournée: una in Russia nel 2017 ed una in Corea l’anno dopo”.