BERNSTEIN West Side Story A. Acosta, T. Castillo. A. Castro, B. Thiele, W. Quiñones-Villanueva; Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, direttore James Lowe coreografia e regia originaria Jerome Robbins ripresa da Eric Sean Fogel original production Francesca Zambello scene Peter J. Davison costumi Jessica Jahn
Cagliari, Teatro Lirico, 15 dicembre 2022
Arriva a Cagliari per la prima volta, West Side Story — ispirato al Romeo e Giulietta di Shakespeare e rappresentato in tutto il mondo in tutte le lingue dal 1957 e vincitore di numerosi premi — inserito in cartellone prima della pandemia, poi rimandato e infine felicemente riproposto. Concepito dal regista e coreografo Jerome Robbins nel 1949 con Arthur Laurents e intitolato East Side Story, inizialmente quello che sarà considerato il capolavoro di Leonard Bernsteinraccontava la storia d’amore tra un ragazzo ebreo ed una ragazza italiana nell’East Side di New York. Il progetto, per gli impegni di Bernstein, viene rimandato per giungere infine alla versione attuale nel 1955 con l’aggiunta di un formidabile autore per i testi delle canzoni, Stephen Sondheim e un contesto narrativo nuovo e attualissimo: l’emergere della questione giovanile nelle metropoli americane dei primi anni Cinquanta suggerisce infatti agli autori di modificare l’idea di partenza, sostituendo allo scabroso motivo del conflitto religioso la rivalità venata di odio razziale tra due bande di quartiere, i sedicenti ‘americani’ dei Jets e gli immigrati portoricani degli Sharks.
Nonostante la diffidenza di moltissimi produttori, nella seconda metà degli anni Cinquanta West Side Story rappresenta un fatto nuovo per lo stile di Broadway e diventa un grandissimo trionfo teatrale, cinematografico e discografico anche se si tratta fondamentalmente di un musical, la cui popolarità dipende tanto dalla musica di Bernstein, quanto dalle tutte le altre componenti dello spettacolo. E a Cagliari è perciò emersa la straordinaria modernità della regia e delle coreografie di Robbins, l’abilissima distribuzione della materia drammatica di Laurents, l’incisiva immediatezza delle canzoni di Sondheim, oltre naturalmente alla splendida musica di Leonard Bernstein, il tutto ben coordinato dalla original production di Francesca Zambello
Grandissimo merito del successo dello spettacolo è del direttoreJames Lowe, forte ed eclettica esperienza nell’opera, nel musical e in moltissimi altri ambiti, dal rock, al jazz, blues e country. Lowe è una, guida eccellente e saldissima dell’ottima Orchestra del Teatro Lirico cagliaritano (irrobustita nelle sezioni di trombe, tromboni, sassofoni e percussioni) e amalgama sapientemente tutti i meravigliosi ingredienti di West Side Story con il suo gusto estetico tipicamente americano. L’allestimento scenico proposto a Cagliari proviene da tre grandi istituzioni musicali statunitensi: la Lyric Opera of Chicago, la Houston Grand Opera e il Glimmerglass Festival, la compagnia di canto arriva interamente dagli Stati Uniti ed è, ovviamente, valentissima in questo repertorio. La vocalità di West Side Story è pensata per voci non impostate, fatta eccezione per i due personaggi principali, Tony e Maria, a cui sono richiesti alcuni momenti-cardine dell’opera. Un elemento che consente al tenore cubano-americanoAndres Acosta (Tony) di sfoderare un po’ ovunque l’acuta tessitura tenorile e la sua presenza magnetica, in particolare nella canzone forse più famosa, “Maria”. Così come permette al soprano costaricano-americano Teresa Castillo, una voce intensa ed elegante, di conquistare il pubblico con una presenza scenica molto potente. Ottimi tutti gli altri interpreti, i poliedrici Amanda Castro (Anita), Waldemar Quiñones-Villanueva (Bernardo), entrambi abilissimi nel canto e nel ballo, così come Brett Thiele (Riff). Va aggiunto che una particolarità di West Side Story rispetto al musical tradizionale è il rilievo dei numeri concertati: tra tutti, qui si sono distinti il quintetto “Tonight”, in cui ciascuno dei protagonisti attende la notte fatale, e “Gee, Officer Krupke”, la graffiante parodia dei rapporti tra legge e realtà dei ghetti e simmetrico contrappeso alla descrizione delle miserie portoricane di “America”.
Myriam Quaquero
foto: Priamo Tolu