PIAZZOLLA Concierto ‘Aconcagua’; Fuga y misterio; Melodia en la menor; Las Cuatro Estaciones Porteñas fisarmonica Simone Zanchini Orchestra da camera Canova, direttore Enrico Saverio Pagano
Ravenna, Teatro Alighieri, 21 maggio 2021
Riapre anche il magnifico Teatro “Dante Alighieri” di Ravenna: un centinaio di posti, ingressi scaglionati, mascherine e disinfettanti, ma si riapre. Venerdì 21 maggio Ravenna Musica programma un omaggio per il centenario del compositore argentino Astor Piazzolla, inventore del nuevo tango. In cartellone Las Cuatro Estaciones Porteñas e la Melodia en La menor, accostati a pagine di raro ascolto come il Concerto Aconcagua per bandoneon e orchestra, e lo splendido Fuga y misterio.
Simone Zanchini (fisarmonica) e i giovani musicisti dell’Orchestra da Camera Canova diretti da Enrico Saverio Pagano leggono con intensità in apertura di concerto le quattro stagioni. L’intesa fra Zanchini e l’Orchestra Canova, complice il direttore Enrico Pagano, è percepibile già dalle prime note del Verano porteño. Il suono degli archi è ricco, energico, e particolarmente apprezzati sono gli interventi delle prime parti dei componenti dell’orchestra (una menzione particolare al contrabbassista, la cui precisione non è passata inosservata). Simone Zanchini è un vero fuoriclasse: padroneggia perfettamente lo stile musicale ed è capace di improvvisare lunghe cadenze, malinconiche e toccanti, senza perdere minimamente il filo del discorso. Sono attimi di vero trasporto, il segno distintivo di un musicista vero e sensibile. Con lui la Canova ha eseguito buona parte del concerto, durante il quale Zanchini ha retto senza alcun tentennamento più di cinquanta minuti di musica intensa, tutt’altro che di semplice lettura. A coadiuvare la fisarmonica solista è il ventiseienne direttore dell’Orchestra Canova Enrico Saverio Pagano che conferma una preparazione tecnica solida a cui si unisce un gesto sempre più contenuto, elegante e al contempo incisivo. L’entusiasmo che contraddistingue i giovani orchestrali, che letteralmente scalpitano dopo lunghi mesi di silenzio, si è trasmesso al caloroso pubblico che ha dimostrato con la medesima energia il suo gradimento al termine del concerto. Una nota di colore è stata offerta dalla festosa delegazione argentina presente in teatro, che ha particolarmente apprezzato l’omaggio al connazionale.
Raffaele Voltore