SCHUMANN Phantasiestücke op. 12; Nachtstücke op. 23; Kreisleriana op. 16 pianoforte Costantino Catena
Napoli, Teatro Sannazaro, 3 marzo 2022
Dopo il rinvio, causa pandemia, dell’apertura prevista a gennaio scorso, la stagione concertistica 2022 dell’Associazione Alessandro Scarlatti, storica e prestigiosa istituzione musicale napoletana, è stata inaugurata al Teatro Sannazaro dal pianista Costantino Catena.
Il programma, dal titolo “Nuovi mondi: Robert Schumann e E.T.A. Hoffmann”, era interamente dedicato a tre cicli che il compositore scrisse ispirandosi allo scrittore forse più rappresentativo del movimento romantico tedesco. Hoffmann, che fu compositore egli stesso, ha descritto nei suoi libri sogni, ossessioni, atmosfere magiche e terrificanti che hanno ispirato i lavori di molti narratori e musicisti, dai Racconti del terrore di Edgar Allan Poe, a Les Contes d’Hoffmann di Offenbach fino (in forma ingentilita) allo Schiaccianoci di Ciaikovski.
Negli scritti di Hoffmann, del quale tra l’altro nel 2022 si celebra il bicentenario della morte, si ritrova la quintessenza dello spirito romantico: Robert Schumann scrisse “Non si osa quasi respirare quando si legge Hoffmann”, asserendo che lo scrittore era al centro della sua musica.
Ed i titoli dei cicli pianistici in programma in questo concerto lo dimostrano: gli otto piccoli idilli fatti di affetti, descrizioni, meditazioni (tra i più noti è “Warum?”) dei Phantasiestücke op. 12 richiamano i Fantasiestücke in Callots Manier dello scrittore; i quattro Nachtstücke op. 23 condividono il nome con i Racconti notturni, mentre i Kreisleriana op. 16 prendono a prestito il titolo di alcuni cicli di racconti in cui sono protagonisti il lunatico Kapellmeister Johannes Kreisler e il gatto Murr,
Nelle otto fantasie dei Kreisleriana il carattere spiritoso, irascibile, stravagante dell’immaginario Maestro di cappella viene tradotto da Schumann in una materia musicale che si trasforma senza sosta, tra armonie instabili, progressioni inconsuete, cadenze inaspettate. Nei due temi che compongono ogni brano è facile riconoscere i due personaggi dei racconti (Kreisler e il gatto Murr). Come è noto, lo stesso Schumann viveva artisticamente, ma anche psichicamente, questa doppia identità; amava infatti firmare le sue opere di volta in volta come Eusebio (il suo lato introverso e riflessivo) o Florestano (il suo Sé esuberante e passionale).
Costantino Catena, tra i pianisti di assoluta eccellenza nel panorama attuale, si è confrontato con un programma di cui è specialista, con classe sicura e grande chiarezza interpretativa. La sua performance ha messo competenza e passione al servizio dei diversi stati d’animo evocati da Schumann, attraverso un’esecuzione impeccabile fatta di tecnica straordinaria, nitore timbrico, scelte interpretative raffinate e soprattutto di un’incredibile energia comunicativa.
Quando la pagina schumanniana richiedeva esuberanza e dinamismo, il pianista ha offerto gli accenti e gli attacchi più rilevanti, creando l’effetto desiderato e riuscendo a trasmettere all’ascoltatore il necessario grado di urgenza. Allo stesso modo, i momenti più pacati e meditativi, ad esempio i due meravigliosi movimenti “Sehr langsam” dei Kreisleriana, venivano resi con delicatezza, con arpeggi eterei che invitavano al raccoglimento, fino alle note finali che svanivano in un sussurro.
Dai Phantasiestücke, ai Nachtstücke fino all’ultima nota dei Kreisleriana, Catena ha esibito un controllo totale della cangiante dinamica dei brani, un incessante lavoro di ricerca sul fraseggio e una ricchissima gamma di colori.
Alla fine, il pubblico ha tributato applausi calorosi all’artista, che ha ricambiato con due bis: l’ultimo movimento del Carnaval e, in omaggio all’attuale situazione di crisi internazionale, l’inno nazionale ucraino.
Lorenzo Fiorito