MOZART Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in la magg. K 488 BRUCKNER Sinfonia n. 6 in la magg. Filarmonica della Scala, direttore e pianoforte Myung-whun Chung
Milano, Teatro alla Scala, 8 aprile 2024
Lunga ed articolata sarebbe la disamina circa le modalità che si renderebbero necessarie, oggi, per l’esecuzione di tutti i brani di compositori sino al tardo romanticismo, frutto di studi, approfondimenti, analisi che sfociano in alcuni casi in vere e proprie ideologie opposte e contrarie. Di tali complessità il direttore Myung-whun Chung tiene conto nell’impianto orchestrale, di dimensioni contenute, nel fraseggio più asciutto e talvolta nervoso e nel vibrato degli archi ridotto allo stretto necessario. All’opposto, il pianista Chung preferisce un suono perlaceo e brillante nei due movimenti esterni, con fraseggiare ampio, rubato e rallentando compresi, nell’Adagio. Per festeggiare i trentacinque anni di attività e sinergia con la Filarmonica della Scala, la decisione di debuttare anche come pianista per la stagione milanese non è risultata, purtroppo, felice. Sin dalle prime battute si è avvertita una tensione di fondo innaturale quando a dirigere è il maestro coreano ed è sfociata in un improvviso vuoto di memoria nel terzo movimento, al quale sono seguite meste scuse, subito accolte con applausi spontanei dall’affezionato pubblico. Due bis schumanniani non hanno risolto l’incertezza di fondo che ha caratterizzato la prova di Myung-whun Chung al pianoforte, apparso comunque affaticato sin dal suo ingresso in sala.
Incertezza che è rimasta durante l’esecuzione della sinfonia in la maggiore di Bruckner. Pagina di minor frequentazione, caratterizzata da un ostinato ritmo che sostiene tutto il primo movimento e da un Trio enigmatico, ha nell’adagio uno degli apici di rarefazione meditativa di tutto il corpus bruckneriano. Eseguita solo in altre tre occasioni per le cure della Filarmonica scaligera, e non molte di più nei programmi del teatro milanese, ha sofferto, nella serata dell’8 aprile, di un approfondimento minore rispetto quanto ci ha abituati Myung-whun Chung, risultando una esecuzione corretta, con alcune difficoltà negli equilibri tra le sezioni, soprattutto degli ottoni come sempre sollecitati dalla scrittura del musicista austriaco.
Applausi sinceri al termine e affettuose chiamate hanno reso omaggio al lungo e intelligente operato di Chung con la Filarmonica della Scala.
Emanuele Amoroso
Foto: ©Filarmonica della Scala | Andrea Veroni