Venerdì 20 novembre, alle ore 11.30, dall’Aula multimediale della Sapienza Università di Roma,si terrà la cerimonia e videoconferenza in occasione dell’emissione del francobollo celebrativo per il 75° anniversario dell’Istituzione Universitaria dei Concerti. Dopo l’introduzione del Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, il Presidente della IUC Rinaldo Gentile illustrerà le motivazioni che hanno determinato il prestigioso riconoscimento. Seguiranno l’apposizione di un bollo figurativo del primo giorno di emissione e la proiezione in prima assoluta di In Ascolto, docufilm di Benedetto Sanfilippo sulla storia dell’Istituzione, prodotto da IUC in collaborazione con il LABS (Laboratorio Audiovisivo per lo Spettacolo) della Sapienza Università di Roma. Ospiti della cerimonia i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e di Poste Italiane.
L’evento, organizzato dal Centro Sapienza CREA della Sapienza Università di Roma, sarà moderato dal prof Franco Piperno, direttore del Crea e delegato del Rettore per le iniziative artistiche e culturali.
La diretta streaming verrà trasmessa sui canali youtube della Sapienza al seguente link:
Il Presidente Rinaldo Gentile illustra le motivazioni per questo significativo riconoscimento: “Nel 1945, dopo la fine della seconda guerra mondiale, un gruppo di studenti della Sapienza decise di fondare l’Istituzione Universitaria dei Concerti, con l’intento di far ricominciare a girare il mondo dello spettacolo e la fruizione della cultura e degli spettacoli dal vivo per i giovani, studenti e non.
Ora a distanza di 75 anni di attività, di crescita e di soddisfazioni, il mondo della cultura e dello spettacolo è in una situazione per certi versi simile a quella del 1945, la IUC però ora è affermata e grande.
Lo stesso intento di fornire cultura e “musica seria “ che aveva spinto quel gruppo di studenti della Sapienza a fondare l’Istituzione, ora spinge la stessa Istituzione a garantire e a tutelare la ripresa della normale fruizione della cultura. In un momento così difficile per il mondo dello spettacolo e della cultura in generale, ricevere un attestato di stima importante come questo, e poter celebrare con le Istituzioni della Repubblica Italiana e con La Sapienza il compimento di 75 anni di storia e di cultura sono per noi non solo un’altra enorme soddisfazione, ma anche una fonte di consapevolezza. La consapevolezza che la IUC, forte di questo nuovo traguardo, continuerà a fare il possibile per aiutare il mondo dello spettacolo e della cultura a tornare ai livelli che gli spettano.”
NOTE DI REGIA
“La musica è una rivelazione che non cessa mai di essere tale, e quindi è un arricchimento che ha avuto un inizio ma che è difficile pensare che possa avere una fine.” Anna Natalia, abbonata IUC
In Ascolto, documentario scritto e diretto da Benedetto Sanfilippo, prodotto da IUC in collaborazione con LABS (Laboratorio Audiovisivo per lo Spettacolo) dell’Università Sapienza di Roma, ripercorre i settantacinque anni dell’Istituzione Universitaria dei Concerti partendo dall’oggi, dalla inattesa quanto significativa ripartenza estiva della stagione concertistica 2020 bruscamente interrotta dalla pandemia, e dal concerto in onore di un suo insigne Consigliere Artistico: Ennio Morricone.
Attraverso le testimonianze delle personalità che l’hanno animata e frequentata nel corso degli ultimi decenni, Antonio Ballista e Bruno Canino, Franco Piperno e Nicola Sani, i critici Luigi Bellingardi e Alfredo Gasponi, l’ex direttore artistico Piero Rattalino, si risale la linea della storia: un gruppo di studenti la fondò nel 1945 quando la città universitaria era circondata da macerie e due di questi, i futuri coniugi Oreste e Lina Fortuna, ne presero presto le redini per renderla una delle realtà più vivaci dello scenario concertistico nazionale.
I materiali di repertorio di Istituto Luce e Rai ricompongono la travagliata storia post-bellica della sala con cui da sempre si identifica l’Istituzione: l’Aula Magna dell’Università Sapienza. Una Settimana Incom del 1948 ci mostra, durante il canto dei Madrigali di Claudio Monteverdi, l’affresco del Sironi totalmente coperto, mentre le riprese Rai del 1959 testimoniano l’ansia per “il nuovo” di un pubblico in visibilio durante il concerto del Dave Brubeck Quartet: la IUC, già a partire dal 1954, aveva iniziato a proporre i migliori ensemble jazz internazionali, in un’epoca in cui la musica “popolare” non era considerata dal concertismo tradizionale.
A metà degli anni ’90, al microfono della giornalista Rai Alessandra Atti di Sarro, la stessa Lina Fortuna dice: “Noi cerchiamo di dare al pubblico quello che noi vorremmo ascoltare, quindi il classico, il nuovo – soprattutto per i giovani – il già ascoltato, quello che non abbiamo ascoltato mai”.
Questo spirito di rottura e le difficoltà che ne derivano vengono ricostruite anche con l’ausilio di alcuni documenti dell’archivio dell’Istituzione, lettere private, manifesti, programmi che restituiscono l’attività poliedrica della IUC, che non solo ha continuato a proporre rassegne interamente dedicate alla musica contemporanea, da Berio fino a Steve Reich – presentando spesso per la prima volta in Italia artisti che oggi sono considerati delle star, come, ad esempio, Max Richter – ma mantenendo invariato lo spirito di comunione con il suo pubblico, rendendo accessibili i concerti ai giovani e organizzando stagioni parallele gratuite nelle biblioteche e nelle scuole della città.
Non a caso proprio la scuola è stata ed è tutt’ora, per un operatore nato in seno all’università, uno dei punti focali della sua azione: nel 1977, un anno prima che la musica entrasse nel curricolo della scuola media inferiore, Oreste Fortuna diede vita ad un ciclo di concerti gratuiti portando nei locali scolastici gli stessi artisti del cartellone, con la speranza che quello fosse “un, sia pur modesto, contributo alla formazione del pubblico di domani”.
Il documentario segue un’intera stagione concertistica, quella 2019-20, trovando immutata l’attitudine dei suoi fondatori: la predilezione per i grandi nomi del concertismo (Uto Ughi, Giuliano Carmignola), per il jazz (Paolo Fresu e il suo trio Mare Nostrum), per le star nascenti (Herbert Schuch, Francesca Dego), per le giovani promesse (Giovane Orchestra di Roma).
Il senso di questa attività che si rinnova ogni anno dal 1945 è forse nelle parole della sua abbonata più anziana e fedele, Nicoletta Mimmo Gambino, che ogni sabato, dal 1954, si reca al concerto:
“La IUC ha lasciato un’eredità di cui forse noi non ci siamo resi conto subito. Ed è sempre un’eredità positiva, basta un ricordo, basta un flash, che noi torniamo a 50 anni di distanza, convinti e contenti della vita che abbiamo vissuto.” Benedetto Sanfilippo