Sandro Tognatti, musicista di razza impastato di humanitas
Sensibile e determinato, affettuoso e pur schivo, da buon piemontese. I suoi allievi gli volevano bene, e anche noi colleghi. Certo era rigoroso ed anche severo quando occorreva: nel contempo sapeva incoraggiare e guidare i suoi studenti che amava come un padre; li esortava a proseguire con tenacia e li aiutava a trovare se stessi, ne assecondava le aspirazioni, li indirizzava e consigliava, forte della sua lunga esperienza didattica ed interpretativa. Conosceva bene il repertorio ed era sempre alla ricerca di nuove pagine, pronto a lasciarsi coinvolgere ed a coinvolgere a sua volta colleghi, amici ed allievi in nuove avventure musicali. Sandro Tognatti (classe 1963, scomparso ieri 14 marzo 2021 nella sua Cossato), da lunghi decenni era apprezzato e stimato docente di clarinetto presso il Conservatorio ‘Cantelli’ di Novara; vi aveva fatto parte del Consiglio Accademico e al suo interno aveva fondato l’ensemble clarinetti, quasi una vera e propria ‘famiglia’. Generazioni di allievi ed ex allievi si ritrovavano con gioia ed entusiasmo assieme a lui, il sabato pomeriggio (fino a quando è stato possibile), per il piacere di far parte del gruppo, più ancora per la gioia di suonare insieme, progettando concerti, tournées, desiderosi di continuare ad imparare da lui, vero maestro di vita, oltre che musicista di alta levatura. Il suo curriculum infatti era di tutto rispetto, musicista di razza e docente appassionato, impastato di profonda humanitas, s’era formato al Conservatorio ‘Verdi’ di Torino, sotto la guida di Raffaele Annunziata, e aveva poi frequentato svariati corsi di perfezionamento. Aveva collaborato tra l’altro con l’Orchestra Sinfonica Rai di Torino, esibendosi in Italia e all’estero. Più volte accadde di trovarsi insieme in commissioni di esami e, soprattutto, di lauree: immancabilmente ne apprezzavamo l’equilibrio, la serena oggettività della sua visione della musica, quella stessa serenità che traspariva dal suo sguardo buono. Al ‘Cantelli’ il suo apporto per l’organizzazione del consueto e annuale Festival Fiati era determinante e fondamentale. Anche in tale settore Tognatti si poneva costantemente al servizio dell’istituzione, con una generosità ed una abnegazione davvero singolari. L’avevo sentito all’inizio della scorsa settimana, cercava un libro introvabile per una tesi di laurea e il pomeriggio stesso mi aveva scritto, felice come un bambino, per averlo inaspettatamente reperito in una biblioteca torinese che gli avevo suggerito e alla quale non aveva pensato. Al ‘Cantelli’ siamo tutti sconvolti da questa notizia che mai avremmo voluto sentire. Per quanto possa sembrare una frase di rito, lascia un vuoto profondo tra allievi, amici, colleghi e personale amministrativo. Averti incontrato è stato un dono prezioso. Ti abbiamo amato e apprezzato. Sandro, ci mancherai.
Attilio Piovano