“Un volto per l’Olimpico”: al via la raccolta fondi per restaurare le facciate esterne del teatro coperto più antico al mondo
Accademia Olimpica e Società del Quartetto di Vicenza insieme in un apposito Comitato per gestire l’operazione. Obiettivo: 200 mila euro da raggiungere grazie a donazioni (dai 2 euro in su) da effettuare attraverso la piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo. Appoggio all’iniziativa dal Comune, proprietario dell’immobile. Previsti circa tre mesi di lavori su muri esterni, infissi e portale dello Scamozzi
Con una donazione anonima di 20 mila euro e una simbolica del sindaco Giacomo Possamai ha preso ufficialmente il via “Un volto per l’Olimpico”, grande raccolta fondi promossa da Società del Quartetto di Vicenza e Accademia Olimpica per finanziare il risanamento e il restauro delle facciate esterne del Teatro Olimpico: quelle che lo racchiudono e che accolgono visitatori e spettatori da tutto il mondo con una veste oggi non degna della meraviglia che nascondono al proprio interno.
Aperta a chiunque abbia a cuore lo straordinario gioiello palladiano, il teatro coperto più antico del mondo, patrimonio dell’Umanità UNESCO, la raccolta – che rimarrà aperta per circa 130 giorni – punta a raggiungere quota 200 mila euro. I prospetti interessati all’intervento, che fanno parte del castello medievale di San Pietro, versano in uno stato di pesante degrado, soprattutto a causa del distacco di ampie porzioni di intonaco e del deterioramento dei materiali lapidei, lignei e metallici presenti. Particolarmente compromessa è proprio la facciata di Stradella del Teatro, dalla quale si accede all’Odeo e all’Olimpico in occasione di spettacoli ed eventi.
L’idea iniziale è stata della Società del Quartetto, che ha trovato il partner naturale nell’Accademia Olimpica, visto che fu proprio questa istituzione a far edificare il teatro nel Cinquecento, affidandone il progetto al suo socio fondatore Andrea Palladio. Al pieno e immediato accordo è seguita la costituzione di un apposito Comitato bilaterale per la gestione del progetto.
Adesione convinta all’iniziativa è arrivata anche dal Comune di Vicenza, proprietario del bene che sarà oggetto del restauro: questa soluzione, infatti, consente di intervenire in tempi rapidi su una situazione da anni sotto gli occhi di tutti, ma che rischiava di dover attendere ancora a causa di altri stringenti impegni finanziari in capo all’ente; particolarmente apprezzato, inoltre, il fatto che la proposta sia nata proprio da realtà di quel mondo delle istituzioni culturali che dell’Olimpico sono utilizzatrici, ma che se ne sentono anche custodi morali e testimonial nel mondo.
Già ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, a occuparsi dei lavori sarà la Trevi Restauri, società specializzata nel restauro conservativo e nella tutela di immobili sottoposti a vincolo storico artistico che ha già firmato importanti realizzazioni in tutto il Nord Italia.
Per l’esecuzione dell’intervento – che sarà realizzato coordinandolo con quello attualmente in corso sulle coperture di Palazzo del Territorio – sono previsti circa tre mesi di lavoro. A essere interessati saranno, nello specifico, il prospetto occidentale sulla Stradella del Teatro Olimpico, la facciata della sala dell’Antiodèo, con il relativo portale dello Scamozzi, i prospetti su Largo Goethe, le porte e le finestre in legno, gli elementi lapidei (soglie, davanzali e cornici) e quelli in ferro, intaccati da muffe e ruggine.
Ora, quindi, la parola passa… a tutti. Donare è semplicissimo. Per sostenere il progetto è attiva sul sito www.forfunding.intesasanpaolo.com, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo, una pagina dedicata con l’aggiornamento in tempo reale delle somme raccolte.
«L’Olimpico – ha spiegato Everardo Dal Maso, presidente della Società del Quartetto – è un teatro che nella sua lunga storia ha dato molto ai vicentini. Senza l’attrattiva che ha sempre esercitato presso grandi musicisti, attori e danzatori, molto probabilmente non avremmo potuto assistere alle memorabili esibizioni di Arturo Benedetti Michelangeli, Sviatoslav Richter, Sir John Eliot Gardiner, Modern Jazz Quartet, Michel Petrucciani, Carla Bley, Dave Brubeck, Vittorio Gassman, Irene Papas, Dario Fo e di tanti altri. Poche città italiane possono vantare un albo d’oro così ricco di grandi nomi. Pertanto riteniamo che “restituire” qualcosa al nostro teatro sia una forma di riconoscenza per tutto il bello che ci ha donato, oltre che un dovere morale».
«Abbiamo accolto con immediato favore la proposta della Società del Quartetto – ha commentato Giovanni Luigi Fontana, presidente dell’Accademia Olimpica – perché la nostra Istituzione ha edificato nel Cinquecento questo teatro unico al mondo, di cui, benché non più proprietari, siamo per statuto vigili custodi, oltreché utilizzatori abituali da quasi 470 anni. È noto infatti che buona parte delle nostre attività si svolgono nella sala dell’Odeo, che è parte integrante del complesso, cui si accede da quella Stradella del Teatro su cui affacciano le pareti esterne più degradate. Una situazione inaccettabile per un Teatro come l’Olimpico e per un bene tutelato dall’Unesco. Siamo fiduciosi che la nostra iniziativa possa incontrare la sensibilità e il sostegno concreto di tanti vicentini e non solo, certo nella misura delle possibilità di ciascuno, ma con una mobilitazione corale, in modo che il risultato possa essere autenticamente espressione dell’amore di Vicenza per il simbolo universale del proprio grande patrimonio artistico e culturale».
«È decisamente un’iniziativa lodevole – ha aggiunto il sindaco Giacomo Possamai – quella che prende il via spontaneamente da un’idea di Accademia Olimpica, associazione che storicamente è legata al Teatro Olimpico nei cui spazi promuove le sue attività, e Società del Quartetto che organizza concerti di alto livello nel teatro palladiano. A loro si stanno affiancando numerose associazioni che hanno a cuore il futuro del teatro coperto più antico del mondo. Il recupero delle pareti esterne del monumento è solo uno dei tanti interventi necessari tanto che una delle riflessioni che stiamo facendo è proprio rivolta ad una riqualificazione complessiva che interessi l’aspetto antisismico, allestitivo, impiantistico, solo per citare alcuni ambiti. A questo proposito ricordo che nelle scorse settimane abbiamo annunciato lo sblocco di 1 milione 600 mila euro per poter intervenire a favore della manutenzione del gioiello palladiano».